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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Terremoto, interrogativo scuole sicure. Il professor Leoni: «Il fenomeno dell’amplificazione può danneggiare lo stesso»

Sono 480 gli studenti anconetani che dovranno temporaneamente traslocare in altri plessi per via dei danni subiti dalle loro scuole. Per tre istituti c’è addirittura l’ombra della demolizione

ANCONA - Un terremoto nel terremoto. Il mondo della scuola sta affrontando uno dei momenti più difficili degli ultimi decenni. Perchè oltre alla complicata gestione del trasferimento dei 480 studenti in altre scuole a causa dei danni provocati dal sisma nei plessi di provenienza, nelle ultime ore è addirittura emerso il rischio di demolizione per tre istituti: le medie Podesti e del Pinocchio e la materna XXV Aprile. Il responso ufficiale arriverà nelle prossime settimane dalle verifiche dei tecnici. Una criticità così elevata negli edifici della città non si registrava dalla scossa che ha colpito Ancona nel 1972. Viene, a questo punto, da chiedersi se gli edifici scolastici siano realmente sicuri. «Diciamo che le verifiche sulla sicurezza delle strutture scolastiche dovrebbero essere già state svolte a seguito dell’evento di San Giuliano del 2002. Quindi, a ragion veduta, mi verrebbe da dire sì» afferma il professore Graziano Leoni, ordinario di Tecnica delle costruzioni all’Università di Camerino. Eppure sono ben tre le scuole a rischio demolizione. «Ci sono dei fenomeni di amplificazione locale dell’evento sismico che possono verificare danni anche alle strutture ritenute sicure - spiega il docente -. Ciò dipende dal terreno di fondazione. Gli ultimi 30 metri di terreno e la configurazione topografica possono determinare fenomeni particolari. E lo stesso evento può determinare aree ristrette in cui si amplifica lo spostamento della struttura».

Agibilità e vulnerabilità sismica

Il tema è complicato ed è bene specificare che il livello di gravità in cui versano gli istituti scolastici danneggiati verrà reso noto solo dopo il riscontro dei tecnici. Ma intanto le strutture restano inagibili e ciò lascia presumere che siano particolarmente vulnerabili. «Attenzione però, sono due concetti diversi -precisa il professore Leoni -. La vulnerabilità sismica è la suscettibilità che ha una struttura ad essere danneggiata. Tutte le costruzioni hanno una loro vulnerabilità. Non esistono strutture invulnerabili». L’agibilità, invece, «è la condizione in cui si trova una costruzione in seguito ad eventi come il terremoto, e che può essere utilizzata senza rischi, in assenza di danneggiamenti e perciò quello che è accaduto rientra in un comportamento normale della costruzione stessa». Ma anche qui va fatta un’ulteriore precisazione: «il fatto che la struttura sia agibile non vuol dire che abbia una bassa vulnerabilità - continua il docente -. Semplicemente potrebbe aver avuto un’eccitazione da parte del terremoto non sufficientemente grande da innescare possibili danni». Il tema inerente agli effetti dei fenomeni sismici su abitazioni, scuole, edifici pubblici torna prepotentemente alla ribalta. Ma, come sempre, resta complesso dare un giudizio netto sui possibili rischi. «Anche perchè il rischio è una condizione che deriva da tre fattori - spiega Leoni -: pericolosità del sito in cui sorge l’edificio, vulnerabilità ed esposizione alla perdita di vite umane. Tutto ciò determina il rischio. E’ un’analisi complessa che deve essere fatta approfondendo la conoscenza dei beni».

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