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Cronaca

Terremoto, inchiesta sulle casette. Irregolarità su appalti e subappalti: in 34 andranno a processo

Rinvio a giudizio per 19 persone e 15 imprese. Ci sono anche il capo della protezione civile Stefano Stefoni e l’ex vertice, David Piccinini

ANCONA – Irregolarità su appalti e subappalti delle casette d'emergenza per i terremotati, in 34 andranno a processo per lo scandalo delle Sae, le soluzioni abitative d’emergenza assegnate a chi era rimasto senza abitazione per il sisma del 2016 che ha riguardato le Marche. La decisione è arrivata ieri, al termine dell’udienza preliminare davanti alla gup Francesca De Palma. A giudizio andranno funzionari della Regione, dell'Erap e diversi responsabili delle società coinvolte. L’inchiesta era nata dopo un controllo della guardia di finanza ed è stata coordinata dalla procura distrettuale, con la pm Irene Bilotta. I reati contestati sono truffa, falso, abuso di ufficio e frode nelle pubbliche forniture. Stando alle accuse ci sarebbero stati appalti e subappalti affidati a ditte impegnate nella ricostruzione per il sisma 2016 senza però verificarne i requisiti come la certificazione antimafia. Anche i lavori sarebbero durati più a lungo e non sarebbero stati fatti a regola d’arte.

Tra i nomi dei rinviati a giudizio ci sono quelli dell’ex capo protezione civile regionale David, Piccinini, anconetano, quello attuale, Stefano Stefoni, civitanovese, all’epoca  responsabile unico del procedimento e Lucia Taffetani (Erap di Macerata), direttrice dell’esecuzione per la fornitura e posa in opera delle Sae. Il processo si aprirà il prossimo 9 marzo. Questi gli antri imputati rinviati a giudizio: Rossella Zampetti, romana di 69 anni, procuratore institore e soggetto capofila della Intech Rete Imprese, Giorgio Gervasi, palermitano di 66 anni, consorzio Arcale, Italve Bonvetti, venezuelano di 58 anni, della ditta Bonvetti, Gerardo Castellano, salernitano di 46 anni, della Castellano Infissi, Luana Vicinanza, 38 anni, salernitana, della Dalan, Viola Vitali, fiorentina di 42 anni, della Italian Window Distribution & Trading, Antonio Lanzano, napoletano di 43 anni, della Tony Costruzioni, Claudio Rocco, napolitano, di 26 anni, della Item, Alice Vitali, fiorentina, 40 anni, della Global Window Service & Logistic, Andrea Ravanelli, trentino, di 56 anni, consorzio Gips, Diego Luis Aguirre, romano, di 39 anni, della Trasloservice, Rossella Zenobi, 54 anni, teramana, della Termomat, Andrea Ottaviani, pesarese, di 62 anni, della Costruzioni Giuseppe Montagna, Patrizio Governatori, maceratese, 56 anni, direttore dei lavori, Dario Marsilii, teramano di 46 anni, della Marsilii Costruzioni e Pasquale Gallo, 45 anni, napoletano, della Geo Campania. A rimetterci sarebbero state poi le opere stesse, eseguite male e in troppa fretta. A processo andranno anche 15 società, tre sono marchigiane, della provincia di Pesaro e Urbino, che si sono occupate dei lavori.

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