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Cronaca

La Boldrini rassicura i terremotati, verso le casette. M5S: «Ancora tutto fermo»

Molto critici quelli del Movimento 5 Stelle che fanno sapere come «il monitoraggio sull'agibilità degli edifici procede a passo di lumaca, per cui l'immobilismo regna tristemente sovrano»

Sono trascorsi due mesi esatti dal sisma che il 24 agosto ha colpito il Centro Italia e ora che la fase dell'emergenza è conclusa e il Governo ha approvato il Decreto legge per la ricostruzione, i presidenti dei Consigli regionali di Marche, Antonio Mastrovincenzo, Umbria Donatella Porzi, Abruzzo Giuseppe Di Pangrazio e Lazio Daniele Leodori, sono tornati a riunirsi con la Presidente della Camera Laura Boldrini per definire percorsi condivisi. L’incontro ieri proprio ad Ascoli per intraprendere una strada comune, attivare sinergie e collaborazioni. E proprio la Boldrini, che ieri è stata in visita alle vittime del terremoto e ad Arquata del Tronto, ha detto: «I terremotati chiedono la presenza delle istituzioni, chiedono di non essere abbandonati e quindi mi sembra importante non deludere queste aspettative». Nell’ascolano ci sono ancora, seppur poche, persone che dormono in tenda ma sulle tempistiche con cui si lavora per l’installazione delle casette la Boldrini rassicura: «I lavori vanno avanti - prosegue la Boldrini - La protezione civile ha fatto quello che si era ripromessa di fare, noi abbiamo sempre garantito attenzione alle persone. Per loro si presenta un inverno difficile, bisogna stare accanto a loro in questa fase complicata. Sulla consegna delle casette per i terremotati ci sono tempi da rispettare. Non si può fare altrimenti. E comunque tutto quello che e' stato promesso all'indomani del sisma lo stiamo mantenendo. Comprendo l'ansia di molti residenti del posto ma la ricostruzione sta procedendo bene e secondo i tempi stabiliti.

Alla riunione hanno partecipato anche il Capo dipartimento della protezione civile Fabrizio Curcio, che ha fornito un quadro tecnico aggiornato della situazione, parlando di numerosi aspetti, come la sistemazione degli sfollati, la tipologia di abitazioni temporanee in progetto e le azioni avviate per aiutare le aziende, in particolare gli allevatori. Si è poi soffermato sui contenuti del Decreto 189, assicurando, anche da parte della Protezione civile, piena disponibilità a ragionare insieme sul passaggio legislativo». «Una riunione proficua che ha toccato aspetti concreti – ha concluso il Presidente dell'Assemblea regionale delle Marche Mastrovincenzo - Il tavolo tecnico nazionale sul terremoto della conferenza delle Assemblee e le commissioni consiliari competenti delle regioni colpite si metteranno subito al lavoro per esaminare il Decreto e formulare proposte, nell'ambito delle nostre specifiche competenze. Il prossimo appuntamento sarà la visita il 15 dicembre nelle zone terremotate della commissaria europea agli affari regionali Corina Cretu».

Molto critici quelli del Movimento 5 Stelle che, attraverso la voce della portavoce del Movimento 5 Stelle presso la Camera dei Deputati Patrizia Terzoni, fanno sapere come «il monitoraggio sull’agibilità degli edifici procede a passo di lumaca, qualche casa pericolante abbattuta a favore di telecamere, poche altre messe in sicurezza. Tutto qui: a due mesi dalla grande scossa di terremoto che ha colpito a morte Arquata del Tronto oltre ad altri piccoli centri delle Marche e del Lazio, l’immobilismo regna tristemente sovrano. Mentre il decreto sul sisma aspetta di iniziare il suo iter in Parlamento con enormi punti interrogativi sulle risorse che si avranno a disposizione per la ricostruzione, gli sfollati vivono in un cono di oblio e le squadre di lavoro agli ordini del commissario Vasco Errani battono la fiacca. Per questo, come M5S, abbiamo deciso di creare un altro canale per le famiglie che hanno perso tutto: da oggi è attivo l’indirizzo m5segnalazioni.sisma24agosto@gmail.com attraverso il quale è possibile far presente ogni tipo di criticità. Le piccole dimensioni dei centri colpiti non giustificano l’attuale lassismo governativo ed è giunto il momento che qualcuno a Palazzo Chigi batta un colpo».

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