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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Collemarino / Via Matteo Ricci

«Dobbiamo ammazzarci tutti». Dà fuoco a casa, poi si lancia nel vuoto: follia a Collemarino

Stando ad alcune dichiarazioni fatte dalla madre e dalla suocera, il romeno lamentava forti mal di testa da diversi giorni e si sentiva in pericolo sostenendo che qualcuno lo avrebbe voluto uccidere avvelenandolo

Prima ha minacciato di buttarsi dal balcone, poi si è barricato dando fuoco all’appartamento e, quando l’aria è diventata irrespirabile, ha aperto la finestra, ha scavalcato il balcone e si è lanciato nel vuoto. Sono state ore di panico quelle vissute questa mattina in via Matteo Ricci 55, a Collemarino di Ancona dove un 29enne di origini romene ha tenuto il quartiere col fiato sospeso. Il dramma è iniziato intorno alle 10 all’interno delle mura familiari, a casa, dove l’uomo era rimasto con moglie e figlia piccola dopo aver preso un permesso per malattia dal lavoro. Senza un apparente motivo, avrebbe cominciato a lamentare come le cose non andassero bene, tanto che inizialmente si ipotizzavano problemi sul lavoro. Poi se la sarebbe presa con la donna urlando una frase choc: «Dobbiamo ammazzarci tutti e 3». Parole sconnesse e inquietanti che hanno portato la donna ad allontanarsi e chiamare il 113. E’ così scattata la macchina dei soccorsi. In prima linea le squadre Volanti della Polizia di Ancona coordinate dal vice questore Cinzia Nicolini in costante contatto telefonico col questore Oreste Capocasa. Sotto la regia delle forze dell’Ordine è arrivato anche il medico del 118, un’ambulanza della Croce Rossa di Ancona e i vigili del fuoco. L’uomo, che nel frattempo aveva serrato la porta d’ingresso, si è agitato sempre più ed ha cominciato un "balletto" insterico: entrava e usciva dal balcone che dava sulla strada dell’appartamento al secondo piano. Con in pugno un coltellaccio da cucina, ha minacciato di farsi del male e di buttarsi, pretendendo la presenza di telecamere e giornalisti. La dirigente della Polizia Cinzia Nicolini ha tentato in tutti i modi di cercare un dialogo, di entrare in “contatto” con l’uomo, ma non c’è stato verso. Non parlava, blaterava. La situazione sembrava in stallo, ma contenuta. Tanto che facendo il punto della situazione tra forze dell’ordine e soccorsi, tra le possibili strategie prese in considerazione, c’era anche quella di allontanarsi per vedere se l'agitato si potesse calmare da solo. 

Tentato suicidio a Collemarino

La situazione precipita

Neanche il tempo di arrivare ad una conclusione che, intorno alle 13, l’uomo, fuori di sé, è uscito di nuovo, questa volta sul balcone della camera da letto, che guarda a nord della palazzina e dà su un giardinetto. Lui, che fino a poco prima aveva impugnato un collo di bottiglia rotto, ha usato una bottiglia piena di liquido infiammabile per appiccare un incendio. «Andate via! Non avvicinatevi!» urlava. Le fiamme in pochi secondi hanno cominciato a carbonizzare il balcone. E’ stato il panico. Provvidenziale l’intervento dei pompieri dorici che, in pochissimi minuti si sono posizionati sotto l’appartamento con l’auto scala e dall’alto hanno soffocato le fiamme. Poi il romeno si è barricato dentro casa e ha iniziato a dare fuoco a tutto l'appartamento. A quel punto i poliziotti hanno tentato il tutto per tutto. Sono arrivati al balcone principale con l’autoscala dei vigili del fuoco, hanno scavalcato e, pistole alla mano, hanno sfondato la finestra. Il 29enne ha prima spruzzato il liquido infiammabile contro un agente e poi si è chiuso in camera da letto, dove però ormai l’aria era irrespirabile. Non aveva scampo. Sarebbe morto asfissiato se non fosse uscito. Pochi minuti, poi la follia. L’uomo ha aperto la finestra del balcone laterale, ha scavalcato la ringhiera e si è lanciato di sotto, facendo un volo di diversi metri. A quel punto medico e operatori della Croce Rossa hanno scavalcato la rete del giardino e si sono precipitati a soccorrere l'uomo che, incosciente, è stato trasportato in codice rosso al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Torrette. In queste ore si trova al Pronto Soccorso con prognosi riservata. Non è in pericolo di vita ed è in attesa di esssere trasferito in un altro reparto. 

Perché

Stando ad alcune dichiarazioni fatte dalla madre e dalla suocera, il romeno lamentava forti mal di testa da diversi giorni e si sentiva in pericolo sostenendo che qualcuno lo avrebbe voluto uccidere avvelenandolo. Tutto al vaglio della Polizia che ora sta cercando di ricostruire la vita dell’uomo e le cause di una tale follia. 

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