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Cronaca

Teatro, la stagione si conclude con "La vedova scaltra" di Carlo Goldoni

Dal 5 all'8 aprile andrà in scena "La vedova scaltra". Tra i protagonisti Francesca Inaudi e Gianluca Guidi che ne cura anche adattamento e regia

La Stagione si chiude dal 5 all’8 aprile al Teatro delle Muse con una commedia di Carlo Goldoni, La vedova scaltra, tra i protagonisti Francesca Inaudi e Gianluca Guidi che ne cura anche adattamento e regia. 

La vedova scaltra rappresenta non soltanto uno dei momenti altissimi e divertenti della commedia goldoniana, ma soprattutto il simbolo del cambiamento dell’autore, che dal teatro delle maschere tipico della Commedia dell’Arte passa a quello dei personaggi presi dal reale.

La commedia di Carlo Goldoni vede in scena con Francesca Inaudi e Gianluca Guidi, Fabio Ferrari,Riccardo Bocci, Alessandra Cosimato, Claudia Ferri, Andrea Coppone e con Renato Cortesi, la scene sono di Carlo De Marino, costumi Francesca Brunori, musiche originali Massimiliano Gagliardi,disegno luci Stefano Lattavo, duelli e movimenti scenici Massimiliano Cutrera, regia di Gianluca Guidi; il progetto artistico è di Gianluca Ramazzotti con Mind Entertainment – Ginevra Media Prod srl.

Dalle note di regia di Gianluca Guidi: - Mi piace Rosaura Lombardi vedova de’ Bisognosi. E’ una donna moderna, dalla natura “antica”. Una figura che presenta quella sensibilità e quell’intuizione appartenenti all’universo femminile... Ella è pilota del proprio destino, opera e decide non tanto lasciandosi guidare dai sentimenti, quanto piuttosto seguendo criteri razionali. Per seguire il suo scopo, mette a nudo le debolezze del genere maschile, fino a metterle quasi in ridicolo. Ella compie una rivoluzione femminista “ante-litteram” che, se ne avesse mantenute le connotazioni, avrebbe fatto vincere a tutto campo quel desiderio legittimo di emancipazione che ha caratterizzato, alla fine del ‘900, l’universo femminile. Complici la “sua”Venezia, il Carnevale, e, di nuovo, la sua “modernità”, Rosaura nasconde il suo volto dietro ad una maschera non soltanto quando realmente indossata; ella la usa a guisa di condottiero per vincere (forse inconsapevolmente) una “guerra” di cui lei stessa non conosce i confini se non quelli personali...

Goldoni evita di raccontarci (in un’altra commedia) ciò che la vita ha riservato a lei e al Conte di Bosconero durante la loro storia o unione. E forse è meglio così. Lasciamo che i nostri eroi incontrino una “normalità” che è assolutamente privata. Tutto il resto è in divenire… -.

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