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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Centro storico / Corso Giuseppe Mazzini

Dehors, il Tar dà ragione a Capannelli: "Va tutelato chi ha investito"

Il Tar delle Marche dà via libera a dehors e gazebo, perché è "fatto notorio che la possibilità di disporre di tavolini all'aperto rappresenta, non solo nella stagione estiva, un fattore di maggiore attrattiva"

Come anticipato ieri, il Tar delle Marche ha decretato in favore dei due commercianti che si erano rivolti al tribunale, Gabriele Capannelli della Bontà delle Marche in primis, e Caffé Giordano poi . I giudici hanno deciso per la sospensione del regolamento comunale che imponeva ai due esercizi di smantellare da subito e fino al 15 aprile ogni tipo di struttura (divieto che sarebbe divenuto organico per sei mesi l'anno), per poter mettere dopo questa data non più dehors e gazebo - giudicati troppo invasivi per poter far fruire i cittadini della Fontana del Calamo e dell'ex convento dei domenicani - ma solo sedie e tavolini.

In uno stralcio della sentenza, riportato dal Resto del Carlino, si può infatti leggere: "In un periodo di particolare difficoltà economica per tutti gli operatori del settore va, in sede cautelare, privilegiato l’interesse delle società ricorrenti a poter utilizzare senza soluzione di continuità strutture per il cui acquisto hanno investito notevoli somme di denaro" e che esiste un oggettivo "periculum in mora", ovvero il rischio serio - per i commercianti - di subire un grave danno economico, perché "costituisce fatto notorio che, per gli esercizi di ristorazione, la possibilità di disporre di tavolini all’aperto rappresenta, non solo nella stagione estiva, un fattore di maggiore attrattiva della clientela".

IL COMUNE. Festeggiano naturalmente la Bontà delle Marche e il Caffé Giordano, e Capannelli stesso cerca di prendere la sentenza in maniera costruttiva, dichiarando che ora è il momento di "unire le forze per uscire da questa crisi", ma a Palazzo del Popolo certamente la sentenza non è andata giù, se già ieri l'assessore Adriana Celestini aveva dichiarato, oltre al massimo rispetto per la decisione giuridica, che "l’Amministrazione intende proseguire nel progetto di regolamentare l’area antistante la Fontana del Calamo secondo i criteri sostenuti finora".
La "guerra dei dehors", insomma, non è ancora finita.
 

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