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Cronaca Falconara Marittima

Sversamenti, Ancona e Falconara: "Tempi brevi" ma Multiservizi gela tutti

Per risolvere il problema dei liquami in mare i sindaci Mancinelli e Brandoni vorrebbero un progetto per fine anno ma per Multiservizi non sarà possibile prima della primavera 2016. E il direttore Ciotti se la prende con i bagnini a cui risponde Filippetti

Un progetto entro la fine dell’anno per risolvere la questione degli sversamenti in mare dagli impianti fognari di Ancona e Falconara che hanno reso la stagione estiva del golfo dorico una corsa ad ostacoli tra le ordinanze di divieto di balneazione. Lo hanno chiesto i sindaci Valeria Mancinelli e Goffredo Brandoni durante il consiglio comunale aperto di ieri sera al Castello di Falconara. Appuntamento al quale hanno partecipato e preso parola anche alcune associazioni ambientaliste e il Movimento 5 Stelle. Questi ultimi, con Bruno Frappiccini, hanno annunciato di voler presentare un esposto in Procura contro l’amministrazione e gli enti che gestiscono la rete fognaria. La risposta di Multiservizi ai sindaci, tuttavia, è stata negativa. L’aggiornamento dello studio del 2004 non potrà vedere la luce prima della primavera 2016. Inoltre il piano di investimenti non mette tra le priorità la questione sversamenti. Per i prossimi anni sono previsti lavori per collegare alcuni Comuni dell’entroterra, che al momento scaricano nei fossi, ai depuratori. La strada maestra resta quella delle vasche di espansione e a chi chiede (il capogruppo di Falconara in Movimento, Romolo Cipolletti, ad esempio, ma anche diversi ambientalisti) la divisione tra acque nere e acque chiare, il presidente di Multiservizi Paolo Raffaeli ha risposto che “sarebbe invasivo per Falconara, dove non c’è pianura se non sulla costa, e non risolutivo: sono le acque di prima pioggia quelle più cariche di inquinanti come i metalli pesanti”.

Il braccio di ferro di Falconara, ora con l’alleata Ancona, contro Multiservizi per risolvere un problema che, da maggio ad agosto, ha portato a ben 7 ordinanze di divieto di balneazione, continua. Brandoni, pur contrario all’idea del consiglio comunale aperto (“è stata un’idea del presidente del consiglio Marco Giacanella, poi approvata dalla giunta. Io l’avrei fatta nei prossimi mesi per avere più chiarezza rispetto alla strada da seguire” ha detto) ha fatto fronte comune con la Mancinelli.  Anche Ancona non se la passa bene. Tra Palombina Nuova, Collemarino e Torrette si contano otto scolmatori. “In più – ha spiegato il primo cittadino dorico - abbiamo frazioni come Poggio e Massignano che non sono collegate al depuratore. Ancona darà il suo appoggio ma le priorità sono i collegamenti. Se vogliamo aggiungere opere a quelle già previste dobbiamo aumentare gli investimenti cercando risorse altrove. E se i soldi non arrivano occorrerà aumentare le tariffe”. Scintille anche tra il capogruppo Pd Franco Federici e Brandoni. Con il primo ad accusare l’altro di incapacità amministrativa e di mancanza di partecipazione e il sindaco a far notare che i democrat, ai tavoli tecnici, erano rappresentati dall’onorevole Emanuele Lodolini e dal presidente del Consiglio Regionale Antonio Mastrovincenzo. Va detto, a onor del vero, che anche lo stesso presidente Raffaeli è un esponente Pd.

Alla fine, però, ad uscire con le ossa rotte dalla serata, è stata proprio Multiservizi. Patrizio Ciotti, direttore dell’azienda, è stato contestato da Riccardo Borini (Cittadini in Comune) per aver indicato come causa degli sversamenti le cosiddette “bombe d’acqua” (nonostante i dati 2015 parlino di precipitazioni per nulla insidiose) e dai balneari. “I lavori – ha detto Ciotti - portano disagi enormi per la popolazione: se ci sono le ruspe non si mettono gli ombrelloni. E da aprile a settembre i lavori non si possono fare”. Parole giudicate da Alessandro Filippetti, presidente Falcomar, “gravi e inaccettabili. Ciotti dichiara l’opposizione degli operatori alla prosecuzione del progetto delle vasche banalizzando l’interferenza che potrebbero avere sull’attività balneare che non viene disciplinata da noi ma da Capitaneria di Porto e Autorità Portuale. Sono esterrefatto”. Da parte sua, l’onorevole Lodolini ha annunciato di voler portare Falconara tra le priorità. Mastrovincenzo, invece, pur non presente ieri sera, ha messo in contatto Brandoni con il presidente regionale Ceriscioli. Per la prossima settimana, previsto un incontro alla presenza anche degli assessori Angelo Sciapichetti e Matteo Astolfi. Tutto questo per il medio lungo termine. Ma per il breve? L’assessore all’Ambiente Astolfi è in attesa di una risposta da parte di Arpam rispetto alla proposta di divieto di balneazione “a tempo” come avviene a Rimini (18 ore dopo ogni evento) e Ancona (24 ore). “Abbiamo chiesto quale può essere un termine equo e sicuro – ha annunciato – per il resto Multiservizi faccia manutenzioni più continuative, trasparenti e incisive”.

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