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Svastiche sul monumento, arriva la Boldrini: «Un oltraggio sintomo di una malattia»

Sabato mattina la Presidente della Camera Laura Boldrini è arrivata ad Ancona per un convegno. Ma prima è voluta passare al Pincio per rendere omaggio a ciò che rappresenta il monumento imbrattato dalle svastiche

«Non bisogna considerare questi gesti come delle ragazzate dando interpretazioni bizzarre. E’ il sintomo di una società che ha dei problemi e quei problemi vanno affrontati. E’ il sintomo di una malattia che dobbiamo  guarire. E’ una vergogna, un oltraggio, un gesto malvagio che noi dobbiamo cancellare». Sono queste le parole della Presidente della Camera Laura Boldrini, arrivata sabato mattina intorno alle 10:00 di fronte al monumento ai caduti della resistenza del Pincio, “violentato” nella notte tra giovedì e venerdì da qualcuno che vi ha disegnato sopra 3 svastiche nere. Simboli ora sostituiti da 3 quadrati di vernice di un colore differente da quello del Monumento. Coperta la ferita, resta la cicatrice. 

La Presidente, in visita ad Ancona per partecipare ad un convegno alla mole da titolo “Stati Uniti d’Europa: per una casa comune ed accogliente”, ha voluto prima rendere omaggio a quel monumento sfregiato dalla mano di chi «cova ancora delle folli idee che non vanno sottovalutate e di fronte alle quali dobbiamo reagire perché la democrazia non è per sempre». E’ stata anche un’occasione per incontrare una delegazione dell’A.N.P.I di Ancona che, insieme alla Presidente Tamara Ferretti, ha accompagnato la Boldrini nella breve camminata per arrivare al monumento. Sotto braccio della Presidente c’era Maria Santiloni in Cavatassi che, con viso sofferente, ha raccontato come quelle svastiche siano state capaci di far riaffiorare nella sua memoria la lotta partigiana vissuta quando aveva appena 15 anni. Insieme sono arrivate davanti al Monumento, dove la Boldrini ha deposto una corona d’alloro (GUARDA IL VIDEO) , alla presenza del Prefetto di Ancona Antonio D'Acunto, dai vertici regionali e provinciali dell'Anpi e da altri anziani partigiani. Come anche Paolo Orlandini, 92enne di Ancona, che si è rivolto alla Boldrini dicendole come ancora oggi lui è impegnato nell’andare nelle scuole per parlare della lotta partigiana e della resistenza:«Siete voi che dovete mantenere viva la democrazia - ha detto il partigiano alla Presidente della Camera - Noi quello che potevamo fare lo abbiamo fatto, spetta a voi difendere la democrazia per cui noi abbiamo lottato».

La Boldrini omaggia il monumento alla resistenza

IL CONVEGNO ALLA MOLE. Poi la Boldrini è arrivata alla Mole Vanvitelliana per incontrare proprio gli studenti marchigiani ai quali ha parlato di «un’Europa da rimodellare, che deve ritrovare le sue ragioni costitutive, che deve riappropriarsi di alcuni valori fondamentali perché oggi abbiamo un’Italia e un’Europa con meno garanzie, meno giustizia, meno rispetto della persona, non si conosce la parola solidarietà per cui questo nostro progetto oggi è messo in crisi». La Presidente della Camera ha poi definito l’Unione Europea come il più grande progetto della storia del dopoguerra, simbolo di un sogno che si avvera e di tante speranze che si concretizzano. «Ma è un progetto che oggi sta male, basti pensare alla scelta di uscire che potrebbe compiere il Regno Unito. Andare da soli non paga».  E sul fronte dei migranti, dell’accoglienza, del diritto d’asilo, la Boldrini va dritta al cuore del problema, ricordando che su 28 stati membri soltanto pochissimi hanno rispettato gli impegni assunti e allora ecco la sua proposta: «Vincoliamo l’erogazione dei fondi strutturali alla reale collaborazione nella gestione dei migranti, troviamo strade comuni da percorrere. Gli accordi come quello con la Turchia sono incomprensibili».

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