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Cronaca Fabriano

Stalking, minacce e coltellate al fidanzato della figlia: condannati marito e moglie

Avevano minacciato anche i genitori del ragazzo poco più che 20enne, anche in presenza di un bambino di tre anni

Non accettavano quella relazione e così erano passati dalle minacce "non farti più vedere a Fabriano" alle visite a casa con tanto di coltelli. Condannati marito e moglie. A lui, 54 anni di origine albanese, il giudice Elisa Matricardi mercoledì 8 settembre ha inflitto una pena di un anno e 8 mesi di reclusione per i reati di stalking, minacce, lesioni personali, violazione di domicilio e danneggiamento. La moglie, connazionale 44enne, è stata condannata a un anno per lesioni. La coppia era difesa dall'avvocato Enrico Carmenati.

Secondo quanto riportato nel capo d'imputazione sarebbero diversi gli episodi in cui il padre avrebbe tentato in tutti i modi di spaventare il ragazzo poco più che ventenne di origine macedone. Il primo episodio risale al 23 agosto del 2016 quando il 54enne era entrato di prepotenza a casa dei genitori del ragazzo brandendo un coltello. Aveva iniziato a minacciare tutti i presenti di morte e aveva aggredito i due coniugi minacciando anche il nipotino di 3 anni che era presente nella stanza. Prima di andarsene aveva scagliato contro la porta il passeggino del bimbo e aveva dato dei calci all'auto di famiglia. La mattina del giorno dopo (il 25 agosto) l'uomo inferocito era andato dalla mamma del ragazzo dicendole "ti taglio la testa" mentre la sera, insieme alla moglie, aveva raggiunto lo chalet di Fabriano per minacciare il 20enne che si trovava ad una festa con la loro figlia. In quell'occasione era rimasto ferito sia il 20enne (con una coltellata all'addome) che suo fratello arrivato di corsa per prendere le sue difese. I due erano finiti al pronto soccorso di Fabriano, riportando 5 giorni di prognosi ciascuno. 

In quell'occasione l'aggressore era stato fermato e denunciato subito dai carabinieri. A lui erano stati sequestrati due coltelli con 14 centimetri di lama. Marito e moglie hanno negato qualsiasi atto violento nei confronti della famiglia. Intanto i familiari del ragazzo, difesi dall'avvocato Ruggero Benvenuto, si sono costituiti parte civile e hanno ottenuto un risarcimento di 10mila euro ciascuno. 

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