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Cronaca Jesi

Jesi: progetto “Sprecozero”, già oltre 500 i pasti consegnati

Già oltre 500 pasti erogati e ormai al via anche la raccolta di alimenti non più commerciabili nei supermercati e in primarie aziende agroalimentari

Già oltre 500 pasti erogati e ormai al via anche la raccolta di alimenti non più commerciabili nei supermercati e in primarie aziende agroalimentari. Il progetto SprecoZero Alimentare, attivato dal Comune di Jesi in collaborazione con le associazioni di volontariato, sta prendendo sempre più corpo ed è tra l'altro pronto ad implementarsi anche nel settore del no food. L'Amministrazione comunale ha individuato i locali che saranno destinati allo stoccaggio della merce dove le associazioni di volontariato faranno confluire i prodotti invenduti dalle tre catene di supermercati che hanno aderito all'iniziativa e da altrettante aziende del settore agroalimentare che gli stessi volontari provvederanno a ritirare. Sempre a loro cura vi sarà poi la redistribuzione alle famiglie richiedenti, con un effettivo controllo per garantire una equa ripartizione dei beni.

Da parte dei supermercati vi è anche la disponibilità a consegnare prodotti no food come quelli per igiene, vestiario, materiale didattico e giocattoli che non sono più commerciabili, andando così ad arricchire l'offerta per le famiglie in difficoltà.
Sta procedendo a pieno regime, inoltre, la distribuzione dei pasti non consumati della mensa pubblica  e di quella privata alla Zipa. I pasti vengono raccolti da Adra, Caritas, San Vincenzo de' Paoli e Parrocchia San Francesco di Paola che a loro volta provvedono a ripartirli tra quanti si presentano o nelle rispettive mense o nei centri di distribuzione.

“Avviare questo progetto che vede coinvolti tanti soggetti - spiega il consigliere delegato a SprecoZero, Andrea Torri - è stato sicuramente impegnativo perché ha richiesto una condivisione generale su numerose tematiche ed una organizzazione scrupolosa. Qualche criticità iniziale era inevitabile. Ma ora, superata la fase di start up, siamo molto fiduciosi, perché abbiamo riscontrato entusiasmo e disponibilità. Confidiamo che altri operatori commerciali possano contribuire ad arricchire la platea di conferenti, così da aumentare il volume della distribuzione. Perché, come abbiamo registrato, i bisogni sono molteplici e più la rete si allarga più famiglie possono ricevere benefici”.

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