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Cronaca

Sit-in delle commesse di Zara: «Redistribuzione degli utili non solo ai manager dell’azienda»

Questa mattina (25 novembre) le commesse del punto vendita Zara in corso Garibaldi hanno scioperato al grido di una equa redistribuzione degli utili aziendali anche per la loro categoria

ANCONA - Dopo un anno di trattative il gruppo Itx di Zara respinge le richieste dei lavoratori per il rinnovo del Contratto Integrativo Aziendale. E per tutta risposa le commesse dei punti vendita sono scese in piazza a protestare. Questa mattina (25 novembre) è toccato alle dipendenti della filiale di corso Garibaldi. «L’azienda ha incrementato sensibilmente gli utili negli ultimi anni - spiega Valentina Gennari, segretaria Filcams Cgil Ancona - ha sicuramente dei margini per effettuare delle trattative, ma non intende redistribuire la ricchezza acquisita». L’azienda, infatti, ha dichiarato un utile di circa il 41% in più rispetto al 2021, posizionandosi al terzo posto al mondo per fatturato nel settore. «A fronte di nuove mansioni e nuovi incarichi - incalza la segretaria Filcams Cgil Ancona - le lavoratrici non hanno percepito alcun riconoscimento». Perciò il sindacato ha indetto in totale 8 ore di sciopero che verranno distribuite, due ore alla volta, da oggi ai prossimi giorni.

La protesta

Le dipendenti di Zara chiedono una maggiore partecipazione alle decisioni sui loro redditi e una maggiore equità nelle scelte dell’azienda. «Anche per il 2022 una reale distribuzione degli utili verrà attuata solamente tra i manager aziendali» si legge in un volantino che il sindacato ha distribuito durante il sit-in. «A livello di contratto integrativo vorremmo trattare con l’azienda un miglioramento delle condizioni - afferma Consuelo Toderi, commessa del punto vendita di corso Garibaldi -. Ma finchè non c’è la firma del rinnovo del contratto nazionale l’azienda non si vuole sbilanciare». In particolare, quello che viene evidenziato dalla Filcams Cgil è la mancanza di una valorizzazione professionali delle dipendenti nonostante i continui aggiornamenti e l’aumento dei carichi di lavoro e delle mansioni svolte. «Le lavoratrici e i lavoratori del gruppo sono stanchi di tutte le variabili eventuali e negative portate al tavolo dall’azienda - continua il volantino - e chiedono lo stesso trattamento dei colleghi spagnoli ai quali sono stati riconosciuti premi e benefit».

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