Sindaco accusato di stalking, Cgil: «Solidarietà alla vittima, mai più molestie sul lavoro»
La Cgil di Ancona, Funzione Pubblica e Coordinamento provinciale delle donne esprime vicinanza nei confronti della dipendente del Comune di Chiaravalle che ha accusato il sindaco Damiano Costantini di stalking
Solidarietà e vicinanza alla dirigente del Comune di Chiaravalle da parte del sindacato. In una nota la Cgil di Ancona, Funzione Pubblica e Coordinamento provinciale delle donne, «esprime pubblicamente (dopo aver già agito privatamente) solidarietà e vicinanza alla lavoratrice del Comune di Chiaravalle per i gravi fatti riportati dalle cronache locali, nei giorni scorsi. Coerenti con la nostra storia e cultura, siamo consapevoli che non tocca a noi formulare sentenze: abbiamo piena fiducia, anche in questo caso, nella magistratura e sappiamo che – in momenti come questi – occorre guardarsi da giudizi sommari e opinioni in libertà». Prosegue il sindacato: «Ci sono però elementi che chiamano ognuno ad interrogarsi, ciascuno per il proprio ruolo sociale, politico e istituzionale. Noi lo facciamo qui oggi, ma ne faremo oggetto di confronto con i lavoratori interessati nei prossimi giorni, con gli strumenti propri di un sindacato. Forse farebbero bene a farlo anche gli Amministratori coinvolti, sebbene in termini molto diversi fra loro: restituendo ai cittadini di Chiaravalle quella serenità d’animo, nei confronti della propria comunità e di chi è chiamato a guidarla, che oggi è più che mai necessaria ed opportuna».
La Cgil «nel condannare con forza ogni forma di violenza e di molestia dentro e fuori i luoghi di lavoro, ribadisce il proprio impegno nel contrasto di simili condotte, tanto più quando si verificano all’interno di contesti pubblici e istituzionali che, per primi, dovrebbero farsi garante del rispetto dei diritti della persona. La violenza di genere va sempre condannata a prescindere e la lotta alla stessa deve essere condotta attraverso le armi del diritto, della legalità e della giustizia: prima di tutto, però, occorre un deciso cambiamento culturale». Come sindacato «proviamo a fare la nostra parte: a cominciare dal continuo miglioramento dei CCNL, fino alla tutela nei singoli posti di lavoro e alla costruzioni e di Accordi specifici. Pari opportunità e rifiuto di ogni molestia o violenza sono il succo del Protocollo firmato nazionalmente, nel 2016, da CGIL CISL UIL e Confindustria, poi declinato territorialmente nelle provincie marchigiane; mentre un analogo impegno fu alla base dell’Intesa del dicembre 2017 fra sigle sindacali, Regione Marche e circa 60 fra soggetti sociali e istituzionali». La «mancanza di consapevolezza anche da parte delle stesse vittime e la paura di esporsi al giudizio pubblico - oltre che , come in questo caso, alla (presunta) reazione del datore di lavoro - che rende spesso difficoltoso intercettare e contrastare le varie forme di violenza nei luoghi di lavoro».
A partire da tali considerazioni «a prescindere dalle sentenze che verranno appare, quindi, ammirevole il coraggio dimostrato dalla lavoratrice del Comune di Chiaravalle nel denunciare alle autorità competenti quanto subìto. Il nostro obiettivo e la nostra speranza spingono affinchè si possa,in tempi brevi, fare chiarezza sulla vicenda e, nel lungo periodo, non parlare più,in nessun contesto, della necessità di tutelare lavoratrici e lavoratori da molestie e violenze sul posto di lavoro».