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Cronaca

Sicurezza nelle scuole, Cgil: «Fare un punto sulle condizioni degli istituti marchigiani»

«Occorre intervenire rapidamente e con strumenti idonei per evitare il ripetersi di vicende come quella di Fermo. La scuola è un bene comune e come tale va salvaguardato»

Un incontro urgente con  Regione, UPI, ANCI e USR (Ufficio Scolastico Regionale) per fare il punto sulle reali condizioni delle scuole marchigiane e sul piano degli interventi previsti per far fronte alla situazione, è quanto mai necessario dopo la vicenda del crollo del tetto dell’istituto tecnico Montani di Fermo.

Per questo è stato richiesto dalle Segreterie regionali di CGIL, CISL, UIL Marche. I tre Segretari, Daniela Barbaresi (CGIL), Sauro Rossi (CISL) e Graziano Fioretti (UIL) hanno sottolineato l’esigenza di avere al più presto un confronto con Presidente della Regione, Luca Ceriscioli, con l’Assessore regionale, Anna Casini, con il Presidente UPI, Antonio Pettinari, con Maurizio Mangialardi, Presidente ANCI e con il Direttore USR, Marco Ugo Filisetti, proprio per  avere un quadro  preciso degli edifici scolastici locali. I tre Segretari, infatti, esprimono ad oggi una forte preoccupazione in merito. Secondo il più recente rapporto di Legambiente, datato 2017, relativo ai comuni di Ancona, Pesaro e Macerata, la situazione non è tra le più rosee. Questi tre comuni presentano  il 47,2% di edifici costruiti ante normativa antisismica del ’74, contro una media nazionale del 63,6%. Solo l’1,4%  è costruito con criteri antisismici e su uno scarso 14,3% è stata eseguita la verifica di vulnerabilità sismica. Le tre città esprimono un’esigenza di interventi urgenti per il 16,8% degli edifici; il certificato di agibilità risulta posseduto da un meno di un terzo delle scuole, pari al 30%.

“E’ ormai tempo che si proceda ad piano straordinario di interventi per la messa in sicurezza degli edifici scolastici” – evidenziano i tre Segretari regionali di CGIL, CISL, UIL. “Occorre intervenire rapidamente e con strumenti idonei per evitare il ripetersi di vicende come quella di Fermo. La scuola è un bene comune e come tale va salvaguardato”.

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