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Cronaca

Ciriachino a tutta la città, ma il Comune dimentica la Croce Rossa: lettera amara 

Al centro della polemica un video presentato dal sindaco Mancinelli a San Ciriaco, in cui si ringraziavano e si presentavano vari parti sociali. C'erano davvero tutti, ma mancava la Cri

Il Comune di Ancona non rinuncia a San Ciriaco e alla consueta cerimonia di consegna delle civiche benemerenze e il così detto Ciriachino è stato simbolicamente consegnato a tutta la città con un video in cui sono state rappresentante tutte le principali realtà doriche, impegnate in prima linea nella lotta contro il Coronavirus. Tutte tranne una: la Croce Rossa, che ha inviato direttamente al sindaco Valeria Mancinelli una mail al veleno, alla quale è seguita una risposta tutt’altro che soddisfacente per i volontari che, sentitosi esclusi, si sono dati da fare per produrre il loro video e rilanciarlo tramite i proprio canali social (GUARDA IL VIDEO DELLA CRI).

E’ un incidente diplomatico quello tra l’amministrazione Mancinelli e il comitato di Ancona della Croce Rossa. La pietra dello scandalo è rappresentata da un video presentato lunedì scorso quando, in diretta Facebook da un teatro Muse spettrale, è stata celebrata la annuale cerimonia di consegna delle benemerenze cittadine, alla presenza dei soli sindaco Valeria Mancinelli, il vescovo Angelo Spina e i conduttori giornalisti Maurizio Socci e Federica Zandri. Quest’anno il “Ciriachino” (con riferimento al patrono della città: San Ciriaco), come ha detto il sindaco Mancinelli, «è andato a tutta la città, per conferire a tutti una sorta di medaglia al valor civile. Ognuno ha fatto dei sacrifici e, come in altri momenti difficili della nostra città, c’è stato un eroismo normale da parte di tutti i cittadini e abbiamo pensato di enfatizzare questo aspetto, consegnando simbolicamente il Ciriachino a tutti gli anconetani». Così è stato lanciato un videoclip, con tanto di sottofondo musicale trionfale, in cui sono comparsi vari protagonisti della realtà dorica che, più di altri, hanno fronteggiato la pandemia da Covid: polizia municipale, autisti degli autobus, Croce Gialla, polizia di Stato, carabinieri, Anconambiente, pizzaioli e fornai, vigili del fuoco, dipendenti di supermercati, guardia di finanza, farmacisti, protezione civile e naturalmente gli operatori sanitari. Proprio tutti con hashtag #Siamotutticiriachini. Tutti tranne la Croce Rossa, esclusa dal video proiettato in teatro. Uno smacco per la Cri Ancona, che ha indirizzato una lettera direttamente al primo cittadino:

“Egr. Sindaco, ci dispiace dover esprimere il nostro rammarico per la mancata rappresentazione della nostra associazione, da sempre voce della città, in particolare in questi difficili momenti che stiamo vivendo, all’interno del video #Anconamia. Difatti, in questi ultimi tempi di emergenza non solo abbiamo garantito sopra ogni forza i servizi ordinari, ma altresì percorso con la nostra macchina Covid all’incirca 6.000 Km; attività cui si sono aggiunte, tra l’altro anche in via coordinata con l’amministrazione comunale stessa, la consegna farmaco e spesa alla cittadinanza impossibilitata ad accedere direttamente ai servizi essenziali. Il video che avevamo proposto è stato inoltrato sin dal primo maggio secondo i canali ufficiali prescritti (whatsapp) e soltanto nella giornata di ieri (6 maggio) ci è stato inoltrato un messaggio con indirizzo e-mail per una ulteriore trasmissione. A fronte di espressa richiesta di spiegazioni alla nostra esclusione, ci è stato opposto un asserito orario di scadenza non indicato all’indizione del contest. Ciò posto, ci dispiace perché in realtà il nostro voleva essere un contributo di ulteriore vicinanza e speranza con e per la popolazione anconetana che quotidianamente abbiamo sostenuto e ci ha sostenuto. Una reciproca vicinanza, altamente significativa, purtroppo non rappresentata dall’amministrazione rappresentativa della cittadinanza in un giorno così importante per la cittadinanza stessa. Per trasparenza e rispetto abbiamo deciso di rappresentarle il nostro dispiacere, confidando nella reciprocità di tali sentimenti nel prosieguo della nostra convivenza e rapporti accomunati da unico e superiore interesse: il benessere della popolazione di Ancona”

Già, perché, secondo quanto risposto da Comune , l’inghippo sarebbe stata la tempistica dell’invio del video da parte della Croce Rossa che, per motivi tecnici, avrebbe dovuto rispettare il termine massimo del 30 aprile. “Ci dispiace che il vostro sia rimasto fuori, ma purtroppo il primo maggio avevamo già iniziato la post produzione” si legge nella replica dello staff della Mancinelli alle richieste di chiarimento della Croce Rossa. Ma ormai il “danno” è fatto. Almeno ieri, in occasione della Giornata mondiale della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, il comune del capoluogo ha esposto la bandiera della Cri (Croce rossa su sfondo bianco) dalla balconata di palazzo del popolo. No, non se lo sono ricordati. E’ stato lo stesso comitato locale, nel finale della lettera di rammarico indirizzata alla Mancinelli, a fare un promemoria: 

“In occasione di tale giornata di festa, molti comuni della Regione hanno deciso di esporre fuori dalla casa comunale la nostra bandiera, di cui tempo addietro vi abbiamo fatto dono. Le chiediamo anche quest’anno di tributare con questo semplice gesto l’associazione, che da sempre in tutto il mondo è mossa da quello che è il suo primo principio: l’Umanità. Il Principio, un sentimento essenziale in tempi incerti come questi e in grado di avvicinarci tutti in un momento di così ampie distanze. Attendiamo riscontro in merito alla presente, sperando che tale richiesta possa considerarsi tempestiva pervenendo prima delle ore 13”. La bandiera c’è. Meglio di niente. 

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