
Morì a 5 anni per un intervento alle tonsille, un esame avrebbe potuto salvare Serena
La piccina dopo l'intervento era stata dimessa ed era quindi tornata a casa. Ma la mattina dopo i genitori avevano chiamato il 118 a seguito di una emorragia alla gola che l'avrebbe soffocata

«Altro che morte imprevedibile. Finalmente dopo 5 anni la verità sta venendo a galla. Adesso finalmente é tutto nelle mani di un giudice che deve decidere»
LA PERIZIA. Una decisione che dovrà tener conto dell’analisi peritale che spiega come “l’intervento di tonsillectomia è stato gravato da sfondamento della parete faringea e in secondo luogo la lesione di un tronco arterioso molto lontano dell’area chirurgica. Un intervento così invasivo ed emorragico, tanto da far perdere tre punti di emoglobina al primo emocromo di controllo post operatorio (diventati oltre quattro punti nei giorni successivi) avrebbero potuto sospettare una lesione di un tronco arterioso importante e dunque cercarla fino a trovarla, attraverso un’angiografia. L’angiografia avrebbe messo gli operatori in condizione di riconoscere la lesione in tempo utile, sebbene momentaneamente tamponata, acconsentendo cosi di mettere in sicurezza la bambina”. Dunque se non ci fosse stata quella lesione o se a quest’ultima fosse seguito un esame capace di rilevare una recisione netta di un importante vaso arterioso, Serena si sarebbe potuta salvare.