rotate-mobile
Cronaca

«In aula sicuri», genitori e docenti si mobilitano: con gli alunni a difesa della scuola

Manifestazione promossa in vari istituti della città: «La didattica a distanza non può essere il futuro»

Disegni e messaggi per descrivere la scuola ideale, quella che sognano bambini e ragazzi per il nuovo anno scolastico, a settembre. E’ l’iniziativa promossa a titolo personale da cittadini, genitori e insegnanti del Comitato di Ancona del movimento “Priorità alla Scuola”. «Siamo un gruppo di genitori e insegnanti delle scuole di Ancona, preoccupati per gli scenari che si prospettano per l’inizio del prossimo anno scolastico, sul quale regna ancora molta incertezza, nonostante manchino meno di 100 giorni al suo inizio - scrivono dal comitato -. Per questo abbiamo deciso di lanciare, venerdì 5 giugno 2020, sulla scia della manifestazione nazionale promossa dal Comitato “Priorità alla Scuola”, un’iniziativa per porre l’attenzione, anche qui ad Ancona, sulla priorità che la ripartenza della scuola deve avere e per dare voce ai protagonisti della scuola. Abbiamo deciso di raccogliere attraverso disegni e messaggi i desideri degli alunni e le speranze delle famiglie e degli insegnanti su come vorrebbero rivivere la scuola a settembre. Dalle ore 16 alle 17, i disegni e i messaggi verranno apposti sotto le scuole aderenti, senza creare assembramenti. Un gesto che vuole simbolicamente essere anche un saluto a questo anno scolastico che purtroppo non si chiuderà in presenza». 

«Durante la Fase 1 dell’emergenza - continua il comunicato - alunni, genitori e insegnanti sono rimasti invisibili, lavorando, laddove le circostanze lo permettessero, per mantenere una continuità di relazione attraverso la didattica a distanza, resa possibile con il contributo fondamentale delle famiglie che hanno dovuto quindi conciliare, con fatica, lavoro più o meno “smart”, disponibilità di computer, device vari e connessioni, competenze informatiche già acquisite o in fase di acquisizione. Tuttavia, la didattica a distanza nel giro di pochi giorni ha anche rivelato ed evidenziato diseguaglianze, difficoltà e criticità che hanno negato rapidamente a molti bambini e ragazzi quello stesso diritto all’istruzione sancito dall’art. 34 della Costituzione. Operando a distanza, ognuno dietro il proprio schermo, vengono a indebolirsi l’interazione e la relazione su cui si basa un apprendimento attivo, chi è più fragile non riesce a godere come prima del sostegno dell’insegnante e dei compagni, viene a mancare quella parità di condizioni con cui ognuno, all’interno di una classe, può partecipare alla lezione e, specie per i più piccoli, diviene fondamentale la presenza di un adulto che affianca il proprio figlio nelle attività che dovrebbero essere di esclusiva competenza di insegnanti e alunni». 

«Oggi però non siamo più nella fase dell’emergenza da tamponare, ma di una realtà da affrontare e gestire, con la quale dovremo convivere e per la quale non è pensabile che la scuola, in quanto settore non produttivo, sia sacrificata e sostituita, totalmente o per gran parte, dalla didattica a distanza. Consapevoli che sia importante rispettare le linee nazionali e i protocolli di sicurezza necessari a garantire la salute di tutti, condividiamo però le preoccupazioni, espresse anche da diversi dirigenti scolastici a livello nazionale, su alcune importanti questioni, inserite nel documento del Comitato tecnico-scientifico e nel Dl Scuola, che ci sembrano irrisolte o ancora molto vaghe, e che rischiano di allontanare la concreta riapertura delle scuole per tutti gli studenti a settembre e sulle quali saranno i singoli dirigenti a dover decidere, creando ulteriori disparità tra gli Istituti scolastici. L’iniziativa pacifica di venerdì 5 giugno di fronte alle scuole conta sull’appoggio del Garante regionale dei diritti della persona, Andrea Nobili. Il tempo stringe e vogliamo quindi porre attenzione sull’urgenza di riorganizzare la ripartenza, mettendo in rete le competenze e conoscenze di vari settori per poter avviare l’attività didattica in tutta sicurezza. Vogliamo che sia questo il senso dell’augurio “Ci rivedremo a settembre: sicuri, in aula”. Chiediamo pertanto di puntare i riflettori su questi aspetti strategici dell’organizzazione dei nostri istituti scolastici, attraverso la messa in rete di rappresentanti di genitori e studenti, docenti, personale Ata, dirigenti scolastici e degli asili nido, sindacati, associazioni pubbliche e private e amministrazione comunale per cominciare fin d’ora a programmare il rientro a scuola a settembre, nel rispetto sia delle normative e del diritto alla salute sia del diritto all’istruzione come diritto inalienabile di ogni essere umano e come investimento strategico di ogni comunità civile. Solo così potremo arrivare il più preparati possibile al 1° settembre 2020 e potremo restituire ai nostri bambini e giovani la loro dimensione di relazione con la società e per la società». 

Le questioni poste da alcuni passaggi del documento del Comitato tecnico-scientifico e nel Dl Scuola, considerate vaghe e irrisolte dai genitori, sono, fra le tante, queste: 

  • La riorganizzazione delle classi, per garantire il metro di distanza interpersonale: nella maggior parte dei casi dovrà, molto pragmaticamente, comportare un raddoppiamento degli spazi.
  • La mappatura degli spazi, dei nuovi spazi necessari a garantire il distanziamento tra gli allievi di cui al punto precedente, è urgente. Settembre è vicino e le istituzioni locali, insieme agli istituti scolastici devono provvedere ad individuarli e vagliarli.
  • La valorizzazione degli spazi esterni dovrà comportare necessariamente interventi strutturali più o meno temporanei, che necessitano di tempi e soprattutto di fondi, se davvero si vogliono utilizzare gli spazi verdi non solo come soluzione provvisoria, ma anche come primo passo verso un rinnovamento della didattica. 
  • L’assurda idea di avere metà classe in presenza e metà a distanza: è in questo caso oltremodo urgente che a livello locale si avvii una collaborazione con i gestori degli spazi territoriali extrascolastici e quindi con gli Enti locali per adeguare realisticamente tali spazi e renderli effettivamente disponibili da settembre, emanando protocolli tempestivi. 
  • La dotazione, da parte del Ministero 38 mila euro per ciascun Istituto, con i quali dovranno acquistare il materiale per la sanificazione e i Dpi, risistemare gli spazi esterni, smaltire i rifiuti, far partire gli appalti per l'edilizia interna, cambiare gli arredi e acquistare o noleggiare tablet e hardware per la Dad: un’impresa davvero ardua.

I gruppi di genitori e insegnanti che parteciperanno alla breve e pacifica iniziativa di domani, provengono dalle seguenti scuole (ma l'elenco potrebbe variare):

  • Scuole dell'infanzia: Mazzini, Redipuglia, Garibaldi, Cristo Re, Verne, Peter Pan (Candia), Aspio, Marcelli.
  • Scuole primarie: Montessori, Faiani, De Amicis, Maggini, Antognini, Pietralacroce, Freud, Conero, Ungaretti (Candia).
  • Scuole secondarie di primo grado: Podesti, Rinaldini (Sirolo), Quartieri Nuovi, Donatello.
  • Scuole secondarie di secondo grado: Liceo Scientifico Galilei. 

Adesioni da fuori Ancona: scuola primaria "Arca delle Colline" di Pesaro

In Evidenza

Potrebbe interessarti

«In aula sicuri», genitori e docenti si mobilitano: con gli alunni a difesa della scuola

AnconaToday è in caricamento