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Cronaca

Il rigore non c'è e lui lo calcia fuori, gli avversari scrivono alla FIGC: "Premiate Benny"

Il fatto risale all'11 dicembre scorso e si giocava la partita di allievi regionali Camerano - Nuova Folgore. Era il 20° del primo tempo quando l'arbitro fischia un rigore per gli ospiti

L’arbitro fischia un rigore che non c’è, lui va sul dischetto dicendo a tutti di non preoccuparsi e calcia la palla fuori. E’ stato un gesto di fair play acclamato da tutti quello di Benny Amoah, 15 anni di origini ghanesi, attaccante degli allievi regionali della Nuova Folgore. Non il primo caso dopo il riconoscimento della FIGC a Diego della Giovane Ancona. Pur sempre un gesto che riconcilia con una sportività sempre più latente nel calcio e che ha invece trovato terreno fertile al campo Montenovo di Camerano. Il fatto risale all’11 dicembre scorso e si giocava Camerano - Nuova Folgore. Era il 20° del primo tempo, la Nuova Folgore era già in vantaggio per 2 a 0 quando Benny Amoah è arrivato in area di rigore giocando il pallone. Un difensore del Camerano é entrato col piede per cercare il contrasto e ha trovato uno scontro con l’attaccante che l’arbitro ha giudicato fallo. Rigore per i biancorossi di Vallemiano. Vibranti le proteste dei padroni di casa, convinti che il difensore non avesse toccato l’avversario. Era così infatti. Il 15enne, finito a terra forse per aver perso l’equilibrio, lo sapeva bene e non si è scomposto, il rigorista è lui, non si è neppure consultato con l’allenatore, si è rialzato, ha preso la palla e si è rivolto a tutti dicendo: «Lo calcio io e lo tiro fuori». Amoah va sul dischetto e calcia. Portiere fermo e palla a lato. E giù applausi per un rigore fallito. Non capita spesso nel calcio. Alla fine la partita è finita 5 a 1 per la Nuova Folgore. «Benny è cresciuto con noi già dai pulcini, ha fatto tutte le categorie fino agli allievi ed è stato selezionato per la rappresentativa federale - ha detto il segretario della Nuova Folgore Massimo Gambini - E’ il classico bravo ragazzo, educato, che non ha mai dato un problema in mezzo al campo, mai una squalifica, correttissimo e poi anche tecnicamente valido».

Dunque forte e onesto Amoah Benny. Ma anche di carattere perché un fatto così va oltre la sportività e diventa esempio di maturità personale per un ragazzino che, invece di chiudere una partita che poteva ancora essere recuperata dagli avversari, si assume la responsabilità di rifiutare l’aiuto derivante da un errore arbitrale e proseguire nel giocare il match. Alla faccia di chi magari ha pensato “che importa tanto quello che conta è vincere”. Per il giovanissimo ghanese no, conta anche il metodo evidentemente. Apprezzato anche dal Camerano Calcio, i cui dirigenti hanno deciso di scrivere una mail alla Federazione locale segnalando il gesto di sportività. «Ci è sembrato giusto sottolineare un fatto positivo come questo, siamo contenti e speriamo in un riconoscimento formale per questo ragazzo - ha detto Stefano Fontana, dirigente responsabile del settore giovanile del Camerano Calcio che prosegue:

«Rispetto a quello che è il calcio giovanile, dove ci sono molte tensioni in campo e tra genitori, ogni tanto gesti di questo tipo sono utili a ridare le giuste dimensioni del calcio giocato a livello giovanile. Chissà magari è l’inizio di una nuova era in cui meno proteste, l’educazione e gesti come quello di Benny Amoah siano la regola, non l’eccezione».

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