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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Voti gonfiati grazie alle password dei prof: 34 studenti a rischio processo

Una volta entrati in possesso delle password dei professori, entravano nel registro elettronico e modificavano voti, orari di ingresso e di uscita. Studenti-hacker nei guai

C’è chi correggeva decine di entrate in ritardo o uscite anticipate, chi faceva sparire assenze ingiustificate. Qualcuno è arrivato a modificare un paio di brutti voti. Come? Semplice: con le password di due prof, rubate chissà in che modo. Entravano nel sistema informatico della scuola, collegato al server del Miur, e a quel punto era un gioco da ragazzi falsificare il registro di classe per presentarsi all’esame di maturità con un profilo migliore. 34 studenti del Savoia-Benincasa rischiano ora il processo, dopo la richiesta di rinvio a giudizio avanzata dal pm Daniele Paci. Sarà il giudice Francesca De Palma, come riporta il Corriere Adriatico, a decidere se e come proseguire l'iter giudiziario nell'udienza del prossimo 24 gennaio. Archiviate, invece, le posizioni dei venti genitori che erano inizialmente entrati nel registro degli indagati con le accuse di concorso di pirateria informatica e falsità materiale. 

Cinque in condotta

Il trucchetto, secondo le ricostruzioni degli investigatori, è andato avanti per mesi, fra il settembre 2015 e il maggio 2016. Ma alla fine i furbetti dell’istituto superiore Savoia-Benincasa sono stati scoperti dalla preside Alessandra Rucci, grazie a laboriose indagini condotte dalla Polizia postale. All’epoca 8 studenti su 19 della 5° A dell’indirizzo tecnico-economico furono bocciati con un 5 in condotta. Praticamente mezza sezione non fu ammessa all’esame di Stato «per motivi educativi ed etici», spiegavano i componenti del consiglio di classe, in relazione al «comportamento di studenti maggiorenni di un corso giuridico-amministrativo che per tutto l’anno hanno commesso atti illeciti allo scopo di alterare la loro presentazione all’esame di Stato». A cui poi, comunque, furono ammessi, grazie a un ricorso presentato d’urgenza al Tar Marche e vinto. Tra l’altro alla fine tutti conseguirono il diploma di maturità. Nel frattempo, però, l’indagin penale è andata avanti e si è allargata a macchia d’olio, fino a smascherare un vero e proprio sistema finalizzato a falsificare i registri di classe, non solo al Benincasa, ma anche allo scientifico Savoia.

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