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Cronaca Osimo

San Filippo al Piano, ricollocata una vecchia opera sottratta da ventisette anni

Nella chiesa osimana i carabinieri a tutela del patrimonio culturale hanno ricollocato un’opera d’arte che era stata rubata e denunciata nel 1994. Il dipinto è stato individuato in una villa di Falconara

Importante ritrovamento da parte dei Carabinieri del comando a tutela del patrimonio culturale che, guidati dal Sostituto procuratore della Procura di Ancona Irene Bilotta, dal Tenente colonnello Carmelo Grasso e dal tenente Luciano Almiento hanno recuperato e ricollocato all’interno della chiesa osimana di San Filippo al Piano un’opera d’arte sottratta ventisette anni fa. L’opera, raffigurante “Madonna in trono col Bambino e i Santi Filippo e Giacomo Minore, è stata formalmente restituita questa mattina (18 giugno) all’attuale proprietario dell’immobile, il medico bergamasco Alberto Mazzocchi, all’interno di una conferenza stampa dove sono state spiegata anche alcune fasi delle indagini. L’opera, databile intorno agli inizi del XVIII secolo, è stata rubata il 26 novembre del 1994 ed è stata trovata per la prima volta in una villa di Falconara Marittima nel giugno del 2020 dopo una lunga fase d’indagini. Necessarie, in seguito al sequestro, tutte le verifiche da parte degli storici dell’arte della Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio delle Marche e della restauratrice Francesca Pappagallo prima della restituzione.

«Sulla tela avevamo ricevuto un’informazione su dove potesse essere e abbiamo svolto tutti gli accertamenti del caso – ha spiegato il Tenente Grasso – Il proprietario della villa dove l’abbiamo trovata probabilmente non sapeva neanche di avere una tela rubata, non era a conoscenza. Da parte nostra c’è massima soddisfazione, la valutazione che dobbiamo fare è legata soprattutto al valore simbolico. In termini di reato parliamo di un furto del ’94, ormai prescritto. Il furto avvenne di notte, la chiesa era in disuso ma la cornice su cui è posta l’opera è ancora l’originale che fu lasciata qui».

Emozionato Alberto Mazzocchi: «La denuncia fu fatta dai conti Baldeschi-Balleani e fa piacere, dopo anni, che sia stata ritrovata quest’opera. L’idea è di lasciarli qui, come simbolo di una comunità intera quale quella di Casenuove. La chiesa sarà aperta nei mesi estivi, da maggio a settembre, e sarà possibile ammirarla liberamente con tutte le sue opere».

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