rotate-mobile
Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Sacchetti per frutta e verdura a pagamento: rivolta (e trucchetti) contro la nuova "tassa"

Tra i consumatori serpeggia la rivolta dopo l'entrata in vigore della legge che prevede il pagamento dei sacchetti biodegradabili. Ma fatta la legge, trovato l'inganno? In molti stanno sperimentando sistemi per non pagarli

L'entrata in vigore dal 1 gennaio della legge che prevede il pagamento dei sacchetti biodegradabili per l'ortofrutta ha sollevato più di una polemica e ha fatto storcere il naso a molti consumatori. Ma, come si dice: fatta la legge, trovato l'inganno? C'è già chi infatti si è messo all'opera per aggirare la "tassa" e risparmiare i centesimi del costo del sacchetto. Sui social gira una foto che ritrae quattro arance ciascuna con sopra la sua etichetta con peso e prezzo. A condividerla una signora di Cremona, che elogia il genio del marito che ha avuto la "pensata". Non è ovviamente la sola, visto che Facebook e Twitter sono stati invasi da foto di ortaggi e frutti con etichetta in bella mostra sulla buccia postati da utenti soddisfatti. Ma è davvero così facile aggirare la legge? 

Sacchetti a pagamento, i "trucchetti" contro la nuova tassa

In alcuni punti vendita, il costo del sacchetto viene addebitato automaticamente sull'etichetta da applicare al prodotto, quindi anche se non si usa la bustina questa verra pagata ugualmente. In altri, invece, il prezzo viene battuto dal casseriere. C'è però chi, come Coop Svizzera, già da novembre ha pensato a una soluzione che salvaguardi un po' tutti, i consumatori ma anche l'ambiente: nei suoi punti vendita sono infatti a disposizione delle buste riutilizzabili per frutta e verdura. Si tratta di buste in cellulosa certificata FCS, lavabili in lavatrice a 30°. Ma la rivolta non possa solo dalle bilance dei supermercati e c'è chi invita a uscire con la vecchia, cara borsa di tela e andare a fare la spesa direttamente al mercato, puntando sul commercio locale a km zero.

Quanto costano le buste per frutta e verdura?

Intanto infuria la guerra delle cifre. Secondo il Codacons, i sacchetti a pagamento peseranno e non poco sulle tasche degli italiani. Secondo i calcoli dell'associazione, il costo di ogni sacchetto sarà tra i 2 e i 10 centesimi di euro, quindi su base annua si tratterebbe di un aggravio "dai 20 ai 50 euro a famiglia a seconda della frequenza degli acquisti nel corso dell'anno". Bioassoplastiche invece è più prudente e ridimensiona un po' le stime. Calcolando una media di 150 sacchetti all'anno "a seconda dei prezzi delle singole buste la spesa potrebbe aumentare fra 1,5 euro e 4 euro", spiega il presidente dell'associaizone Marco Versari, ricordando inoltre che i nuovi sacchetti sono non solo biodegradabili ma anche compostabili, quindi possono essere riutilizzati per la raccolta dell'umido (anche se bisogna ricordarsi di eliminare l'etichetta con il codice a barre). 

Cosa dice la legge

Dal 1 gennaio 2018 è entrato in vigore l'articolo 9-bis della legge di conversione n. 123 del 3 agosto 2017 (il Decreto Legge Mezzogiorno), per il quale "le borse di plastica non possono essere distribuite a titolo gratuito e a tal fine il prezzo di vendita per singola unità deve risultare dallo scontrino o fattura d’acquisto delle merci o dei prodotti trasportati per il loro tramite". Sono previste sanzioni per gli esercizi commerciali che non applicheranno la nuova norma, con multe che vanno dai 2.500 ai 25.000 euro (ma si può arrivare anche fino a 100.000 euro in caso di "ingenti quantitativi" di buste fuorilegge, come ricorda Il Corriere della Sera). Il legislatore italiano ha recepito - in ritardo e sotto il rischio di una pensate multe - la direttiva Ue, approvata nel 2014, per la dimunzione dei consumati in tutti gli Stati membri. 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Sacchetti per frutta e verdura a pagamento: rivolta (e trucchetti) contro la nuova "tassa"

AnconaToday è in caricamento