Ryanair, stagione 2023: due voli in più da Falconara per Londra-Stansted. La strategia: «Niente scali e prezzi bassi»
La summer 2023 per Ryanair inaugura ad aprile. In arrivo 8 rotte settimanali per Londra-Stansted: due in più rispetto all’anno precedente. Confermate tutte le altre: Bruxelles-Charleroi, Dusseldorf e Cracovia
ANCONA - Da 24 anni Ryanair è presente nello scalo dorico. Da 25 in Italia. Ancona è stata tra le prime a servirsi dei voli low cost della compagnia di volo irlandese. E quest’anno, a partire dalla prossima Summer season (aprile-ottobre) intensificherà le rotte su Londra-Stansted: da 6 voli settimanali a 8, con il picco di due al giorno il venerdì. «Si presta bene per un city break più agevole» afferma il country manager di Ryanair, Mauro Bolla. Riconfermate tutte le altre rotte: Bruxelles-Charleroi, Dusseldorf e Cracovia. «Parliamo di una componente Incoming molto importante per il turismo verso le Marche - sottolinea il country manager -, oltre 30 voli settimanali da e per Ancona». Dunque la compagnia aeroportuale conferma un investimento di rilievo sullo scalo marchigiano: «la nostra quota di mercato su Ancona è oltre il 38% - spiega Mauro Bolla - con un guadagno di cinque punti percentuali rispetto al pre-covid, con una prospettiva di trasportare 220mila passeggeri da e per Ancona entro l’anno fiscale 2024: ovvero aprile 2023-marzo 2024». Dall’inizio delle operazioni ad Ancona, Ryanair ha trasportato oltre 3,8milioni di passeggeri.
L’incoming
Per lo sviluppo del turismo Incoming verso le Marche, Ryanair attua una strategia ben precisa. O meglio: un mantra, come lo definisce il country manager: «oltre all'affidabilità nel dare una destinazione finale senza scali intermedi - spiega Mauro Bolla - mantenere un prezzo basso e accessibile. E’ questa la vera chiave del modello: abbassare il più possibile i costi aeroportuali». Infatti ogni passeggero che parte da un qualunque aeroporto italiano paga 6,50 euro di addizionale municipale. Si tratta di « un costo accessorio che serve a pagare la cassa integrazione di piloti non nostri - puntualizza Bolla - ed è costo così impattante che se pensiamo al prezzo finale del biglietto su certi scali regionali, rappresenta addirittura il 40%». Viene da sè che «rimuovere questo costo metterebbe l’Italia in una posizione più competitiva rispetto gli altri paesi europei dove questa tassa non esiste». Tanto che nel 2021, quando il governo nazionale decise di sospendere per 5 mesi l’applicazione della tassa, Ryanair ha inaugurato da Ancona la rotta verso Cracovia. «Rotta che rimane ancora oggi - precisa Bolla - ciò a testimonianza del fatto che se abbassiamo i costi riusciamo a dare ulteriori opportunità agli utenti e diventiamo più competitivi in Europa».
Occasioni di sviluppo
Un altro aspetto molto importante al fine di incrementare il flusso verso le Marche è la nascita di nuove infrastrutture e opportunità di sviluppo economico. Il pensiero, dunque, plana sull’hub di Amazon di cui se ne parla ormai da tempo. «Sicuramente tutto ciò che in un territorio è innovazione e integrazione è importante - specifica il country manager di Ryanair -. Avere un hub di interesse ci permettere di avere più passeggeri che si spostano per lavoro». Sul fronte delle infrastrutture e della connettività territoriale, le Marche hanno spesso sofferto una certa carenza. «Sicuramente avere una migliore connettività è fondamentale - riprende Bolla -, ma la cosa più importante avere una struttura aeroportuale con i costi più bassi possibile, è così che sviluppiamo turismo». Ma sui costi incidono anche i rincari sul carburante. «Per arginare I’impatto del caro energia sul prezzo biglietto siamo stati precursori - afferma deciso il country manager -, abbiamo bloccato il costo del carburante a 65 dollari al barile fino a marzo 2023, quando il carburante arrivava a 110 dollari al barile. Un risparmio importante fatto a tempo debito». Inoltre Ryanair ha investito su una flotta aerea dalle performance Innovative: «capaci di risparmiare un 16% sul consumo di carburante e con una capienza del 4% in più rispetto ai precedenti mezzi utilizzati - prosegue Mauro Bolla - questo ci ha permesso di non variare il costo biglietto e di rimanere competitivi».