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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Terremoto, lo Stato non paga il conto: il ristorante costretto a chiudere

Lo Stato dovrebbe riconoscere all'attività circa 150mila euro di crediti, ma quei soldi ancora non arrivano. Il ristorante rischia così di chiudere

 Era rimato l'unico ristorante a Pieve Torina, il borgo nel maceratese colpito violentemente dal sisma. Ora dovrà chiudere. Il motivo? «Lo Stato ci deve pagare 150mila euro di credito». A parlare è la titolare del ristorante, Silvia Fronzi, che con sua madre e sua sorella gestisce il "Vecchio mulino", l'unico a resistere al sisma del 30 ottobre scorso. Una vera e propria oasi di salvezza, dove funzionari e soccorritori impegnati sul territorio si fermavamo a mangiare. E pensare che prima di rientrare nel proprio ristorante, Silvia aveva continuato la convenzione con il Centro operativo di Macerata, percorrendo ogni giorno circa 200km in auto, pur di garantire i pasti agli operatori addetti al soccorso.

Come raccontato dal "La Stampa", lo Stato ha bloccato improvvisamente i pagamenti, con l'ultima tranche di denaro arrivata solamente a dicembre. Il "Vecchio mulino" sta ancora continuando a servire pasti ogni giorno, ma Silvia sa che non potrà continuare a lungo: «Fino ad oggi abbiamo retto con un mutuo che devo restituire alla banca e alla buona volontà dei fornitori. Tra qualche mese però inizieranno a portarmi via la roba e dovrò chiudere».

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