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Cronaca

Via libera al riscaldamento nelle abitazioni. Gli amministratori di condominio: «Ridurre gli orari per contenere le bollette»

Da oggi (8 novembre) si potranno accendere i termosifoni: limite massimo 11 ore al giorno e temperatura 19 gradi. Ma resta l’allarme caro bollette. Per l’Acap Marche (Associazione Condominiale Amministratori e Proprietari) la situazione è ancora drammatica

ANCONA - Non tutto il caldo viene per nuocere. Le temperature di questi giorni non sono di certo rassicuranti sotto il profilo dello stato di salute ambientale del pianeta. Ma di contro c’è che, visto il costo attuale dell’energia, si può rinviare di qualche giorno l’accensione dei termosifoni. Anche se da oggi, nelle Marche, c’è il via libera all’utilizzo del riscaldamento nelle abitazioni. 

I condomini morosi

E’ rientrata, per fortuna, l’emergenza in un condominio di via Martiri della Resistenza recentemente salito alla ribalta dei media nazionali a causa del distacco della fornitura di riscaldamento per morosità pregressa. I condomini hanno provveduto in extremis a saldare il debito con il gestore e i sigilli al contatore sono stati tolti. Ma la criticità resta per i mesi futuri. «La situazione è ancora drammatica - afferma Giovanni Buonocunto, presidente dell’associazione Acap Marche - in giro ci sono ancora molti condomini morosi a cui le compagnie energetiche stanno chiedendo degli acconti sui futuri consumi a garanzia del regolare pagamento delle forniture». E chi non riesce a corrispondere la cifra richiesta? «Ci stiamo organizzando con il fondo cassa - spiega l’amministratore condominiale Franco Ciammitti - e monitoriamo le spese ogni mese».

Le raccomandazioni 

Sebbene il governo centrale stia rassicurando su un prossimo contenimento dei costi dell’energia, gli amministratori di condominio si prodigano nel dispensare consigli su come gestire al meglio in consumi. «Innanzitutto accendere i riscaldamenti 8-9 ore al giorno, anche se il limite massimo è di 11 ore» specifica Simona Bastari, titolare di Condominio Felice. «Oppure evitare di accendere in giornate soleggiate e con temperature non troppo rigide - continua Ciammitti - e magari coprirsi di più». Qualche rinuncia il prossimo inverno bisognerà farla. Il dolce tepore dei caloriferi fissi a 22 gradi sarà solo un vecchio ricordo. Almeno fino a che il costo dell’energia non torni a livelli sostenibili.

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