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Cronaca

Litorale discarica a cielo aperto, un rifiuto ogni 100 metri di spiaggia

A fotografare il fenomeno è l’indagine Beach Litter 2019 di Legambiente

Su cinque spiagge marchigiane, per un totale di 13.400 mq monitorati, sono stati trovati 5428 rifiuti, con una media di 1086 rifiuti ogni 100 metri di spiaggia (lineari). Una mole incredibile che rappresenta soltanto la punta di un iceberg: i rifiuti in spiaggia e sulla superficie del mare rappresentano appena il 15% di quelli che entrano nell’ecosistema marino, mentre la restante parte galleggia o affonda. Rifiuti spiaggiati gettati consapevolmente arrivati da chissà dove attraverso i fiumi o che provengono direttamente dagli scarichi non depurati, dall’abitudine di utilizzare i wc come una pattumiera e, soprattutto, dalla loro cattiva gestione.

A fotografare il fenomeno è l’indagine Beach Litter 2019 di Legambiente che presenta anche quest’anno una situazione critica: il 95,2% dei rifiuti trovati nelle spiagge Torrette di Ancona, Marcelli di Numana (foce del Musone), Riserva naturale regionale della Sentina, Sassonia di Fano e Gabbiani di Fano è rappresentato dalla plastica (5166 rifiuti) e per due spiagge su cinque la percentuale di plastica eguaglia o supera il 90% del totale dei rifiuti monitorati. A seguire,vetro/ceramica (1,6%), carta/cartone (1,1%), metallo (0,9%), tessili (0,7%), gomma (0,4%) e legno trattato/lavorato (0,2%).

A guidare la top ten dei rifiuti più trovati troviamo il polistirolo (pezzi da 2,5cm fino a 50) che costituisce il 61,7% dei rifiuti, la tipologia più trovata in assoluto. È ormai noto che polistirolo rappresenta un enorme pericolo per l’ecosistema e anche per i pesci, dal momento che le cassette si frantumano facilmente e finiscono sia nelle pance del prodotto ittico e, in generale, nel mare. Per questo motivo nei giorni scorsi il circolo Legambiente San Benedetto del Tronto ha lanciato la petizione “Stop alle cassette di polistirolo in mare”, disponibile su change.org, con cui si chiede l’eliminazione definitiva del materiale utilizzato dai pescatori nei porti e azioni di sensibilizzazione ad hoc in tutta la regione. Medaglia d’argento, invece, per il materiale da costruzione (calcinacci, mattonelle, tubi di silicone, materiali isolanti - 8,5%), plastica (pezzi da 2,5 cm a 50cm - 6,8%), tappi, coperchi e anelli di plastica (3,1%), mozziconi di sigarette (3,1%), reti o sacchi per mitili o ostriche (2,6%), bottiglie o contenitori di plastica per bevande (2,5%), bottiglie di vetro o pezzi di bottiglia (1,4%), flaconi e contenitori di cosmetici (0,8%) e lattine per bevande (0,6%). L’indagine di Legambiente (realizzata per il 6° anno consecutivo nei mesi di aprile e maggio), è una delle più importanti azioni a livello internazionale di citizen science sul tema dei rifiuti spiaggiati, il risultato cioè di un monitoraggio eseguito direttamente dai volontari dei circoli dell’associazione, che setacciano le spiagge italiane contando i rifiuti presenti secondo un protocollo scientifico riconosciuto dall’Agenzia Europea dell’Ambiente, a cui ogni anno vengono inviati i dati dell’indagine. L’indagine rientra nel progetto di citizen science di Legambiente Volontari per Natura.

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