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Cronaca

Notti all’addiaccio in porto: l’ex Stazione marittima trasformata in giaciglio per richiedenti asilo

Torna ad affacciarsi il problema dell’accoglienza per gli extracomunitari richiedenti asilo. In città circa una ventina di somali e una quarantina di pakistani passano le notti al freddo

ANCONA - Sono gli invisibili che improvvisamente si materializzano negli angoli più disparati della città durante la notte. L’ex Stazione marittima, poco distante dall’imbocco del porto, è uno dei luoghi maggiormente presi di mira da chi non ha un posto dove andare. Altrimenti ai piedi dell’ascensore del Passetto. Oppure nelle vie limitrofe alla Questura di via Gervasoni. Il tema dei richiedenti protezione diventa sempre più impellente in città.

I servizi

Il Comune di Ancona dispone di una rete di servizi per l’assistenza alle persone in difficoltà , in particolare per chi sin trova a vivere in strada. «Questi ultimi episodi, che ci sono già stati segnalati, riguardano i richiedenti asilo - precisa l’assessore ai servizi sociali, Emma Capogrossi -. Ovvero persone in fuga da Paesi dove si presentano situazioni di varia criticità e che, quindi, devono fare richiesta di protezione. Casi di questo tipo non sono in capo al Comune». C’è infatti una distinzione fondamentale tra senza fissa dimora e richiedenti asilo. I primi vengono assistiti dai servizi comunali, mentre i secondi dalle strutture che fanno capo alla Prefettura. Per i senza fissa dimora il Comune ha attivato la Rete povertà, con cui lavora in collaborazione con la mensa di Padre Guido, il Servizio di Strada e altre associazioni dei territori limitrofi. L’investimento di risorse pubbliche si aggira intorno ai 160mila euro all’anno per la gestione dei centri di accoglienza. «Ma abbiamo anche presentato un progetto, approvato dal Pnrr, per la realizzazione di un centro a piazza Medaglie d’Oro con servizio docce, lavanderia e ambulatorio medico» sottolinea l’assessore. 

Le strutture 

Il Comune usufruisce di una convenzione con la Pensione Cantiani che dispone di 20 posti (in inverno 40) e una struttura di seconda accoglienza in via Astagno dove attualmente vivono in coabitazione 8 ospiti. L’altro progetto di assistenza è «il Sistema Accoglienza Integrazione - continua l’assessore - . Ovvero un progetto ministeriale a cui collaborano i Comuni che possono candidarsi a ricevere finanziamenti per l’accoglienza di titolari di protezione o di minori stranieri non accompagnati».

L’iniziativa

Dal 28 ottobre al 2 novembre all’Ikea verrà allestito un punto raccolta per beni di prima necessità per i senza fissa dimora. L’iniziativa si svolgerà in collaborazione con l’associazione Servizio di Strada. «In vista dell’inverno sarebbe molto importante riuscire a raccogliere il numero più alto possibile di coperte» spiega il presidente del Servizio di Strada, Remo Baldoni. Per ognuno che porterà una coperta al punto raccolta, Ikea donerà un buono sconto per l’acquisto dei prodotti dal marchio svedese. Intanto l’associazione dispiega tutte le sue forze ogni giorno per assistere i casi di maggiore disagio in città. Da qualche tempo sono tornati i giacigli all’ex Stazione marittima. «Si tratta di 15-20 richiedenti asilo provenienti dalla Somalia - specifica Baldoni - mentre in altre parti cercano di trovare riparo una quarantina di pakistani, anche loro richiedenti asilo». Un a situazione allarmante, che pone l’accento su un problema che non viene neanche più nascosto da chi è costretto ad accamparsi all’addiaccio. «Purtroppo li troviamo sparsi in tutta la città - continua il presidente del Servizio di Strada - di sotto al Passetto, nei pressi della Questura in via Gervasoni, nei palazzi abbandonati e fatiscenti. Noi portiamo coperte, vestiario pesante, calzini, intimo, tutto quello che può servire in strada. Ma servono più posti nelle strutture, perchè il numero di queste persone è cresciuto molto». 

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