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Cronaca

Riabilitazione post virus: al via il programma realizzato dai medici dell'ospedale di Ancona

Medici, fisioterapisti e ingegneri Univpm hanno realizzato un programma di educazione terapeutica dedicato alle persone in convalescenza da COVID-19

Un gruppo di ricercatori dell’Università Politecnica delle Marche ha realizzato un programma di educazione terapeutica dedicato alle persone in convalescenza dopo infezione da Covid-19. Un un gruppo di medici e fisioterapisti della Clinica di Neuroriabilitazione dell’Azienda Ospedali Riuniti di Ancona, hanno realizzato un programma di educazione terapeutica dedicato alle persone in convalescenza dopo infezione da COVID-19, coordinati dalla Prof.ssa Maria Gabriella Ceravolo, Ordinario di Medicina fisica e riabilitativa presso UNIVPM e dalla Prof.ssa Marianna Capecci, Direttore della Scuola di Specializzazione in Medicina Fisica e Riabilitativa, in partnership con l’ingegnera Lucia Pepa, del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione, dello stesso Ateneo.
 
Il programma è accessibile gratuitamente collegandosi ad una piattaforma web (link: https://www.rehab-univpm.it/public/#/covid), tramite qualsiasi dispositivo (smartphone, tablet, laptop) e con ogni sistema operativo (Android, Windows, iOS). La piattaforma offre una selezione di 28 filmati che mostrano altrettanti esercizi per i muscoli respiratori, degli arti superiori e inferiori; una guida audio fornisce istruzioni specifiche su come eseguire i movimenti corretti.
 
Il progetto gode del patrocinio di SIMFER, la Società italiana di Medicina fisica e riabilitativa, a cui fanno capo i medici fisiatri del nostro paese.  «Come noto - spiega la professoressa Ceravolo, che è anche presidente del Board di Medicina fisica e riabilitativa dell’Unione Europea Medici Specialisti - le conseguenze della patologia indotta dall’infezione sono numerose e tra le più frequenti e serie, in fase acuta, annoverano la compromissione della funzione respiratoria. Tuttavia, anche dopo la dimissione, l’insieme dei sintomi residui può interferire a lungo con la ripresa dell’autonomia nelle attività di vita quotidiana e indurre rischi di complicanze come fatica, depressione, cadute. È importante ricordare, che questi protocolli di educazione terapeutica non sostituiscono le prestazioni riabilitative che potranno rendersi indicate in soggetti con disabilità di grado moderato-severo pre-esistente o conseguente l’infezione. Auspichiamo che l’assistenza riabilitativa domiciliare o ambulatoriale che è stata drasticamente ridimensionata per arginare la diffusione del contagio possa essere prontamente ripristinata».

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