Omicidio di Agugliano: Maria Andrada resta ristretta in carcere
L'avvocato Jacopo Saccomani aveva chiesto gli arresti domiciliari per la donna, che oggi è ancora ristretta in carcere con l'accusa di omicidio volontario. La donna sarebbe dovuta andare in una casa protetta di Ancona
Resta in carcere Maria Andrada, la 26enne rumena che ad oggi è la principale e unica indagata per la morte di Dimitru Bordea, il marito di 33 anni trovato morto in casa lo scorso 3 marzo. La decisione è arrivata di recente dal gip, che ha rigettato la richiesta dell’avvocato Jacopo Saccomani. Il legale della Andrada, giorni fa, aveva presentato una richiesta di modifica della misura di custodia cautelare, chiedendo i domiciliari per la sua assistita. Ma il giudice ha evidentemente ritenuto che non ci siano ancora le premesse perchè la donna esca dal carcere, dove è reclusa dal 15 marzo, giorno dell’arresto.
La donna è ancora oggi accusata di omicidio volontario per la morte del marito. Trovato morto con diverse coltellate, che vanno da quelle al petto fino a quella fatale, che ha reciso la carotide del rumeno. Nel frattempo proseguono le indagini del pm Giovanna Lebboroni, titolare dell’indagine. Tanto che domenica 11 maggio, i Ris di Roma sono tornati in via Cesare Battisti 1, sul luogo del delitto, a pochi passi dalla piazzetta di Agugliano. Il reparto scientifico dei carabinieri ha raccolto altri campioni di DNA che, presumibilmente, dovranno aiutare gli inquirenti a capire se il fendente mortale sia stato scagliato a sangue freddo o, come sostiene l’indagata, dopo una colluttazione col marito.