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Cronaca

Dispersione scolastica: studenti marchigiani 10 e lode

Dati confortanti sul Report sulla dispersione scolastica. Luchetti: "Possibile per la regione raggiungere l'obiettivo fissato dal parametro di riferimento europeo stabilito per il 2020"

La Regione Marche ai primi posti della graduatoria nazionale per quanto riguarda il minore numero di giovani che abbandonano prematuramente gli studi: il dato emerge dal secondo Report sulla dispersione scolastica appena uscito e curato da Tecnostruttura.
“Un dato – spiega l’assessore regionale all’Istruzione, Marco Luchetti - che appare confortante nel quadro generale nazionale e che avvicina la regione al parametro oggettivo di riferimento europeo stabilito per il 2020 per la dispersione scolastica e formativa inferiore al 10%”.

La cifra percentuale relativa al 2011 di fonte Istat sulla rilevazione continua sulle forze di lavoro attesta che nelle Marche sono circa 1300 i giovani di età compresa fra i 18 e i 24 anni con al più la licenza media e al di fuori di percorsi scolastici e formativi, ovvero il 13,1% contro il 18,2% della media nazionale. Un fenomeno che non investe in misura marcata solo le regioni del Mezzogiorno (24,2% in media) ma interessa in modo  significativo anche alcuni territori del Nord (come la Valle d’Aosta e la Lombardia), pur restando prevalentemente contenuta nelle regioni del Centro (15.9% in media).
Risultati positivi anche nell’ambito del sistema dell’istruzione secondaria superiore, con un 22,9% di giovani fuoriusciti dal percorso educativo nel 2009-2010 contro il 31% della media italiana

POLITICHE REGIONALI. Questi dati richiamano perciò l’attenzione sulle politiche educative regionali per accrescere le opportunità formative e occupazionali dei giovani tra cui la messa a regime della filiera ordinamentale dell’istruzione e della formazione professionale (IeFP) di competenza regionale, finalizzata al conseguimento della qualifica professionale, attraverso il coinvolgimento degli Istituti professionali di Stato in regime di sussidiarietà integrativa.
Da ricordare, inoltre, l’attivazione dell’apprendistato di primo livello per favorire tanto l’inserimento lavorativo quanto il conseguimento di una qualifica professionale; gli interventi di qualificazione del sistema dell’istruzione e di quello dell’istruzione e della formazione professionale per l’innovazione delle metodologie didattiche e di valutazione degli apprendimenti, finanziati con risorse regionali ad hoc, come la realizzazione di laboratori di formazione-azione dei docenti; la promozione dell’alternanza scuola-lavoro e delle esperienze di tirocinio formativo e di orientamento curriculare, in Italia e all’estero, nell’ambito dei percorsi formali di istruzione e di istruzione e formazione professionale, come specifica leva per la motivazione  all’apprendimento.

ITALIANO PER STRANIERI. Infine, da segnalare gli interventi formativi finalizzati all’acquisizione e alla certificazione delle competenze relative alla lingua italiana a favore degli studenti stranieri, in quanto target connotato da elevati livelli di abbandono, (il tasso di dispersione dei giovani stranieri è oltre il doppio di quello registrato fra i coetanei italiani).
 I corsi di italiano per stranieri stanno partendo adesso e riguarderanno queste scuole: Istituto di Istruzione Superiore “Pieralisi”; Istituto Comprensivo “L. Lotto” di Jesi; Istituto Comprensivo “C.Urbani” di Moie di Maiolati Spontini; Istituto Comprensivo Piano Ovest Ancona; ISIS Osimo; Istituto Comprensivo “C. G. Cesare” di Osimo;  Istituto Comprensivo “Trillini” di Osimo; Istituto Professionale di Stato “G.Benelli” Pesaro; Istituto Comprensivo “L. Lotto” Monte S. Giusto; Istituto Comprensivo “Grazie Tavernelle” Ancona; Centro territoriale permanente per l’EDA di Ancona; UNIFABRIANO con Istituto Comprensivo “Fabriano Est – A. Moro”;  Istituto Comprensivo “M. Polo” Fabriano.
 

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