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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca Falconara Marittima

Case d'emergenza, 60 domande per 6 alloggi: più punti a chi vuole lavorare (e lo dimostra)

Approvato il nuovo regolamento: premia chi vuole fare lavori socialmente utili per il Comune, è iscritto al centro per l'impiego e alle agenzie interinali

Sei alloggi d'emergenza a fronte di ben 60 domande di sostegno alla casa. Il Comune prevede anche contributi economici per aiutare le famiglie a pagare l'affitto ma la novità è che la graduatoria premierà coloro che si rendono disponibili ad attività socialmente utili e che dimostrano, attraverso l'iscrizione al centro per l'impiego e ad almeno due agenzie interinali, di voler lavorare. Falconara vara il nuovo «Regolamento comunale per interventi a favore di famiglie in condizione di emergenza abitativa». Spprovato dal consiglio comunale il 20 marzo, disciplina in modo organico la concessione di contributi economici e la assegnazione di alloggi di emergenza alle famiglie che si trovano in situazione contingente di difficoltà. La regolamentazione organica degli aiuti per l’emergenza abitativa prevede diverse forme di sostegno, che vanno dal contributo economico per il pagamento di due mensilità d’affitto (per un massimo di mille euro) al ‘Progetto Casa’ che prevede il pagamento a carico del Comune di metà del canone d’affitto per sei mesi (se il canone non è superiore a 500 euro mensili) o per 12 mesi (se il canone non è superiore a 300 euro). In alcune situazioni è prevista infine l’assegnazione di un alloggio di emergenza, che può essere concesso per sei mesi, rinnovabili per altri sei. Requisiti per accedere ai contributi sono l’essere cittadini italiani, della Comunità Europea oppure cittadini extracomunitari, regolarmente residenti, in possesso di permesso di soggiorno in corso di validità; avere la residenza nel Comune di Falconara da almeno cinque anni al momento della domanda; non avere la titolarità in tutto il territorio nazionale ed estero, di proprietà, usufrutto, uso o altro diritto reale di godimento di un’altra abitazione adeguata alle esigenze del nucleo familiare, ad eccezione delle proprietà interessate da provvedimento di pignoramento; non essere assegnatari di alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica; avere un reddito annuo complessivo del nucleo familiare, risultante dall’attestazione Isee, non superiore al limite determinato annualmente. 

Per ottenere un maggior punteggio, i richiedenti di una casa d’emergenza dovranno dimostrare di avere la seria intenzione di trovare un lavoro. I beneficiari degli alloggi, se disoccupati, dovranno inoltre mettersi a disposizione del Comune per svolgere attività socialmente utili, compatibilmente con le condizioni di salute. Mercoledì il Consiglio comunale ha votato il nuovo regolamento: favorevoli i consiglieri di maggioranza e quello della Lega, astenuto il resto dell’opposizione. Alla luce del nuovo regolamento sarà ridefinita la graduatoria, rivalutando le richieste di contributi e alloggi già arrivate da circa 60 famiglie ed emanando un nuovo bando. «Il principio sul quale nasce questo regolamento che ho fortemente voluto e a cui lavoriamo da luglio – dice la vicesindaco Yasmin Al Diry – è quello di incentivare la resilienza e la crescita individuale delle persone in difficoltà, piuttosto che fare mero assistenzialismo. Grazie a questo regolamento vengono valorizzate le persone che dimostrano di darsi da fare per uscire dalla loro situazione di emergenza. Non a caso abbiamo dato un punteggio maggiore a chi è iscritto al centro per l’impiego e ad almeno due agenzie interinali. Ringrazio i commissari della Commissione VI perché hanno offerto alcuni suggerimenti e si è lavorato in sinergia». Quanto agli alloggi di emergenza, attualmente il Comune è proprietario di sei alloggi destinati all’emergenza abitativa, di cui quattro assegnati di recente, tra gennaio e marzo. Non ancora assegnato un alloggio in via Cairoli, liberato da poche settimane, e uno in via Aspromonte. Sono stati invece già concessi due alloggi a Villanova in via Chiesa e due in via Fiumesino. Soddisfatto il leghista Stefano Caricchio. «Era una delle proposte cardine del nostro programma elettorale - spiega - per noi fondamentale, per la quale ci siamo spesi in più occasioni ripropononedola in commissione anche pochi mesi fa. Mi auguro che a breve questi requisiti vengano inseriti anche per le case popolari. Le famiglie devono dimostrare di non avere la titolarità in tutto il territorio nazionale ed estero di un’altra abitazione adeguata. Una questione di equità».

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