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Cronaca

Cani nelle aree verdi, l’80% dei proprietari non rispetta il regolamento comunale

A tirare le somme sono le guardie zoofile dell’Oipa che stanno effettuando controlli in tutti i parchi della città. Ecco le cattive abitudini che vanno per la maggiore

A un anno e poco più dall’approvazione del Regolamento Comunale per la Tutela e il Benessere degli animali, che comprende anche le norme di convivenza con i cittadini, solo il 20% degli anconetani rispetta pienamente le prescrizioni durante le passeggiate nei parchi della città. A tirare le somme è l’Oipa Marche con le guardie zoofile impegnate mercoledì pomeriggio in una campagna di controllo e informazione al parco di Posatora. «In regola completa abbiamo un 20-30% ma è l’utilizzo della museruola a incidere parecchio insieme all’abitudine di lasciare liberi i cani nei parchi aperti» spiega il coordinatore regionale delle guardie zoofile Oipa, Rocco Coretti. E’ proprio sul dispositivo di sicurezza infatti che i volontari hanno rilevato le maggiori mancanze: «Le persone non sanno ancora che è entrato in vigore l’obbligo di portare al seguito la museruola anche se non significa che il cane la debba indossare per forza. E’ importante perché il cane potrebbe reagire male anche nei nostri confronti durante un controllo, visto che non ci conosce». Dalla museruola al guinzaglio. Da regolamento i cani possono essere lasciati liberi solo nelle aree recintate e adibite a sgambatoio, ma non nei parchi aperti come quello di Posatora o del Cardeto. Proprio al Cardeto invece le guardie zoofile hanno avuto a che fare con cani che correvano liberamente: «I proprietari mettono il guinzaglio solo quando ci vedono arrivare- spiega Coretti- ma questo problema lo registriamo anche nelle normali vie della città ed è un pericolo non solo per il cane ma anche per il rischio di provocare incidenti».

Altre irregolarità riscontrate nelle aree parco riguardano la mancanza di comunicazione nella variazione di residenza del proprietario o del cambio di intestazione nel caso di un passaggio di proprietà. «L’aspetto positivo invece è che non abbiamo trovato fino ad oggi cani sprovvisti di microchip. Anzi, abbiamo trovato addirittura un cane che era registrato ma il microchip non esisteva nell’anagrafe canina delle Marche. Questo può succedere quando l’animale arriva da fuori regione e abbiamo invitato il proprietario ad aggiornare i dati». Dati che hanno una finalità non solo statistica: «E’ importante che siano corretti e aggiornati nel registro dell’anagrafe perché sono quelli che noi consultiamo per rintracciare il padrone dell’animale. Se un cane non ha i dati aggiornati e dovesse perdersi (possono essere chippati anche i gatti) potremmo non rintracciare mai il padrone». 

Dove non arrivano le leggi a volte non arriva neppure il buonsenso. In provincia è diffusa l’abitudine di relegare cani e gatti in balcone per buona parte del giorno, se non addirittura h24. Proprio le guardie zoofile dell’Oipa provinciale hanno sequestrato un gatto costretto a vivere in un terrazzino esposto alle intemperie: «Ora si trova in una struttura di ricovero e vorremmo trovargli una casa, chi fosse interessato può contattarci- continua Coretti- detenere gli animali sul balcone è un’abitudine che ad Ancona e provincia abbiamo riscontrato parecchie volte e l’animale, al di là del rischio di cadere di sotto, può avere problemi con le condizioni climatiche». Le guardie zoofile dell’Oipa stanno controllando tutti i parchi della città: «Le persone si avvicinano, in tanti chiedono il controllo per sapere se la loro posizione è in regola quindi facciamo un servizio vero e proprio. Poi è chiaro, c’è sempre il furbetto che le regole non le vuole digerire e ricordiamo che le sanzioni partono da 154 euro».
 

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