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Cronaca

Street art in via Michelangelo, un murales per raccontare San Ciriaco

Dopo il capolavoro di Raffaele Paolucci in via Sacripanti, sono scesi in strada i ragazzi della "Jassart" di Falconara. Armati di creatività e bombolette spray hanno creato una serie di "squarci" nelle vecchie mura per raccontare la vita di San Ciriaco

La storia del Santo patrono di Ancona attraverso la street art. Così nel parcheggio di via Michelangelo, subito dopo la svolta da via 25 Aprile, sono apparsi una serie di murales che raccontano la vita di Ciriaco di Gerusalemme. E’ la fase conclusiva del progetto “ReArt” dell’associazione A2O che, d’accordo con l’amministrazione comunale, ha scelto una serie di mura della città da far rivivere con le opere dei writers anconetani. Come sempre, rigorosamente attinenti alla storia e alla cultura anconetana. Dopo il capolavoro di Raffaele Paolucci in via Sacripanti, questa volta sono scesi in strada i ragazzi della “Jassart” di Falconara. Sono stati loro a creare una serie di “squarci” nelle vecchie mura di via Michelangelo per far vedere in poche immagini-fumetto la vita del patrono di Ancona, disegni intervallati da raffigurazioni di alcuni papiri che spiegano, questa volta a parole, la vita del santo. Nella prima immagine si vede Ciriaco di fronte alla città santa. Poi una scritta che parla della sua nascita e così via, fino anche al momento in cui il pellegrino arriva ad Ancona, dove poi diventerà vescovo. 

STREET ART IN VIA MICHELANGELO

«Il murales è fatto in modo tale che le immagini sembrino dei tagli nel muro - ha spiegato Matteo Pignocchi di A2O - Questo per far vedere la parte del muro spoglio e grigio che contrasta con la parte colorata. E’ un messaggio che vogliamo mandare alla città di Ancona per ricordare come era prima e come esista un diverso modo di superamento del degrado urbano e di gestione di alcuni angoli della città lasciati a a se stessi». I giovani di A2O non si vogliono fermare qui. Ci sono diversi progetti tra cui altre mura da fa rivivere, il parco del Passetto e anche l’idea di coinvolgere i disabili per dare loro la possibilità di esprimersi attraverso l’arte della bomboletta spray. Se il Comune vorrà, “ReArt” non si fermerà. 

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