Colpivano gli uffici postali della Vallesina, arrestata banda di rapinatori
Da agosto 2016 erano riusciti a rapinare 5 uffici postali, tutti con lo stesso modus operandi. I banditi sono stati fermati in autostrada, mentre tentavano la fuga dopo l'ennesimo colpo
Una vera e propria banda specializzata in rapine negli uffici postali quella scoperta dai Carabinieri da Jesi. Tre i colpi effettuati da agosto 2016 a marzo 2017 che avevano fruttato ai banditi un bottino di decine di migliaia di euro. Le indagini erano partite alcuni mesi fa, quando i militari avevano collegato le varie rapine, tutte effettuate in Vallesina, scoprendo che avevano lo stesso modus operandi: gli autori infatti si servivano di una mazza a manico lungo da carpenteria, riuscendo a rompere la vetrata antisfondamento dell'ufficio postale, facendo poi irruzione e rubando il bottino dalla cassaforte.
Sabato mattina, intorno alle 9.30, erano tornati a colpire di nuovo, facendo irruzione nell'ufficio postale di San Giovanni in Marignano, rapina che però aveva fruttato poco visto che la cassaforte era rimasta chiusa. Nel corso del sopralluogo i Carabinieri hanno scoperto che la fuga era stata effettuata a bordo di una Fiat 500 L, di cui però non si conosceva la targa. A tradire i banditi è stato il loro ultimo colpo, poche ore dopo, nell'ufficio postale Sermide, dove i rapinatori erano riusciti questa volta a fuggire con un bottino di tutto rispetto. A quel punto è scattato il blitz dei Carabinieri, che sono riusciti a bloccare l'auto con a bordo i tre banditi, mentre si trovavano lungo l'autostrada A14, in direzione Pescara. A bordo del mezzo un 26enne di Jesi e due catanesi, di 43 e 29 anni. In un sacco rosso nascondevano un'ingente somma di denaro, mentre in un borsone gli indumenti usati durante i loro colpi e numerosi attrezzi da scasso.
Portati in caserma, i banditi sono stati arrestati ed ora dovranno rispondere di rapina aggravata continuata in concorso e ricettazione, avendo usato per i loro colpi anche una vettura rubata. Ora si trovano rinchiusi presso il carcere di Montacuto.