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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Picchiato e rapinato: «Erano i soldi di mamma defunta»

Parla la vittima dell’agguato in casa, in via Cardeto. «Urlavano: i soldi o muori»

ANCONA - «Quelli erano i soldi di mia madre, è morta a maggio. Io e mia sorella non li avevamo toccati, li avevamo lasciato lì in casa». Passato lo choc racconta così i terribili momenti della rapina, il 61enne, impiegati di banca, picchiato e derubato in casa giovedì sera, da due uomini che indossavano una mascherina fp2, gilet arancioni catarifrangenti e guanti di plastica molto spessi. L’agguato, avvenuto in un appartamento di via Cardeto, in un punto della via che non è di passaggio (ci si passa solo se ci si abita lì o per accedere ad un ingresso dell’omonimo parco), è delle 20.30. Il portone della palazzina «è rotto da mesi», hanno detto i residenti che non si sono accorti di nulla se non dell’arrivo di una ambulanza della Croce Gialla e delle auto della polizia. «Come sto? Ho due costole rotte - dice il rapinato, che chiede di rimanere anonimo - e 25 giorni di prognosi. Quando ho aperto la porta pensavo fosse l’inquilino accanto che mi pagava l’affitto. Lo fa sempre a quell’ora, a fine mese, invece…».

I due rapinatori gli hanno chiesto se era lui il signor…pronunciando il suo cognome letto poco prima sulla targhetta fuori dalla porta. «Poi uno mi ha dato un pugno in testa - continua la vittima - mi hanno buttato a terra e chiedevano “soldi soldi o ti ammazziamo”. Mi hanno tappato la bocca con una mano. Alla fine gli ho indicato i soldi di mamma, 1.400 euro. Ma ne volevano ancora. Mi sono preso una ginocchiata, quella mi ha rotto le costole». In casa i banditi, che hanno anche mostrato di avere una pistola (forse giocattolo), sono stati mezz’ora. Dopo aver arraffato le banconote hanno chiuso il bancario a chiave, in cucina, legandolo con del nastro adesivo usato anche per chiudergli la bocca. Il 61enne si è liberato con un coltello, poi ha rotto la porta a vetri della cucina, ha messo una mano per girare la chiave dall’altro lato ed è uscito chiamando il 112. Pochi minuti e in casa è arrivata la polizia. Una ambulanza l’ha portato in ospedale per le cure. Le indagini sono condotte dalla squadra mobile diretta da Carlo Pinto. Stando al bancario i due erano stranieri, forse pachistani o bengalesi, pronunciavano vocali strette. La polizia cerca telecamere in zona utili a trovare i banditi.

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