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Cronaca

Foglio di via a Militante No Tav: non guadagna abbastanza

La Questura lo notifica a un militante dopo la manifestazione del 1 marzo. Il reddito dichiarato è irrisorio, dunque l'attività politica viene sospettata come "copertura per svolgere condotte illegali"

Un militante No Tav che ha partecipato alla manifestazione che si è svolta alla stazione il 1 marzo, si è visto recapitare dalla Questura di Ancona un foglio di via con una singolare motivazione: il reddito troppo basso.
Il giovane infatti, un militante del centro sociale Arvultura, è un lavoratore a progetto, un precario, e percepisce quindi una retribuzione piuttosto esigua: dunque secondo la polizia c’è il sospetto che l’attività politica sia – come chiosa l’avvocato difensore, Paolo Cognini –  una sorta di “copertura per svolgere condotte illegali al fine di trarre un profitto privato, dedotto dal reddito irrisorio dichiarato”.

A dare questa curiosa notizia è il quotidiano Il Manifesto, che riporta comunque come prova la formula dell’atto notificato al manifestante: “Potendosi desumere dalla recidività delle sue condotte orientate finalisticamente alla consumazione di delitti pluriaggravati contro il patrimonio e dalla violazione delle norme che regolano l’ordine pubblico, ciò che gli permette di vivere, almeno in parte, con i proventi di attività delittuose, dalle quali si deve ritenere che tragga i mezzi di sussistenza considerando che il prevenendo risulta nelle banche dati econometriche avere comunicato nominalmente un reddito imponibile irrisorio.”

Il dissidente è stato dunque colpito dal divieto di mettere piede nel capoluogo per i prossimi tre anni, fatto ancor più paradossale dato che il giovane lavora proprio ad Ancona e dunque godrà di una periodica sospensione: si tratterà dunque di un confino “politico”.
 

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