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Cronaca

Sanità: sindacati sul piede di guerra, pronti allo sciopero

Il nodo di tutto è la nuova legge del Governo Monti che taglia posti letto e ridisegna l'asset gestionale degli ospedali. I sindacati ci stanno ma denunciano un immobilismo politico, che graverebbe sulla sanità delle Marche

I sindacati dei medici e degli operatori sanitari della regione Marche sono ormai sul piede di guerra. Questi denunciano un immobilismo politico, di fronte al passaggio, a livello regionale, dalla logica delle aree vaste alla logica dei punti ospedalieri omogenei. Non sanno come devono muoversi e, se le cose non dovessero cambiare, sono pronti allo sciopero. Cosa cambia sotto il profilo gestionale e organizzativo? La nuova norma nazionale, vuole il taglio di centinaia di posti letto e l'accorpamento degli ospedali più piccoli con quelli più grandi. La regione ha recepito i dettami Ministeriali, ma l'Asur non sembrerebbe tenerne conto. Il risultato? Chiusura di centri ospedalieri senza nuova riorganizzazione, blocco dei concorsi, blocco dei contratti, blocco delle forniture dei prodotti sanitari e medicali.

I sindacati sono pronti al cambiamento, ma questi denunciano l'interruzione del dialogo della regione con loro, mentre l'Asur prosegue con il rinnovamento di strutture sotto la logica dell'Area vasta. I sindacati di medici, veterinari e dirigenza denunciano che da più di nove mesi stanno discutendo con l'assessorato 4 punti focali: protocollo d'intesa per la risoluzoine del precariato, ricambio del turnover per garantire i servizi sanitari, discussione sui criteri per il nuovo assetto sanitario e fondi contrattuali. I sindacati, tramite un comunicato stampa, fanno sapere che per loro "è impensabile continuare a rincorrere il prepotente modo di operare da parte del Direttore Generale Asur Ceccarelli, che rimane fermo sull'impostazione delle aree vaste".

Aaroi Emac, Anpo, Cgil medici, Cimo-Asmd, Fassid, Fesmed, Fvm, Uil medici, Spta , Aupi, Sds-Snabi, Sinafo, tutti uniti nel chiedere un incontro urgente col Governatore Gian Mario Spacca, dichiarano l'inizio dello stato di agitazione. Se la cosa non si dovesse sbloccare, tutte le sigle sindacali sono pronte allo sciopero regionale.
 

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