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Cronaca

Un letto in più nelle celle, esplode la protesta dei detenuti: alta tensione in carcere

A Montacuto si contano 250 detenuti sorvegliati da una forza lavoro di 160 agenti di Polizia Penitenziaria, di cui 56 non operativi per distaccamento o per malattia grave

E’ una tensione costante che non accenna a diminuire quella che si respira nel carcere di Montacuto dallo scorso 25 agosto quando è esplosa la protesta di un centinaio di detenuti, che hanno gettato i letti nei corridoi rifiutandosi di entrare nelle celle. Il motivo? Dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria era arrivata la direttiva di inserire un quinto posto letto in una ventina di celle. Un modo per rispondere, almeno temporaneamente, all’allarme sovraffollamento tornato a livelli di guardia nella casa circondariale della periferia sud di Ancona. Lì dove ad oggi si contano 250 detenuti sorvegliati da 160 agenti di Polizia Penitenziaria, di cui 56 non operativi per distaccamento o per malattia grave. Dunque da 2 settimane nel carcere dorico si vive in un clima di ansia. Anche perché lì non ci sarebbe solo un problema di carenza di personale, ma anche di organizzazione del lavoro che vacilla per due motivi: in primis, a livello regionale, le carceri sono gestite da un Provveditore pro tempore impegnato anche in Emilia Romagna e nel Triveneto, secondo, in particolare a Montacuto, il direttore è assente da mesi ed é sostituito dalla sostituta direttrice Eleonora Consoli che fisicamente si trova a guidare il carcere di Camerino.

LA PROTESTA

E’ successo tutto venerdì 25 agosto quando, all’interno di una ventina di celle, era stata aggiunta una branda per creare un quinto posto letto dove era già stato raggiunto il limite di 4, in relazione ai metri quadrati delle camere detentive. Una scelta dettata dall’aumento della popolazione carceraria dove negli ultimi mesi sono aumentati numeri e complessità dei casi tra tossicodipendenti e uomini con problemi psichiatrici. Fatto sta che quando alle 20 i detenuti sono rientrati, quelli che si sono ritrovati la branda in aggiunta si sono rifiutati di entrare e sono rimasti fuori urlando e protestando. Tensione altissima, gestita dal comandante della Polizia Penitenziaria e del funzionario del reparto che, in coordinamento con il direttore del carcere di Camerino, hanno tranquillizzato i detenuti, rassicurati sul fatto che sarebbero stati rispettati i parametri di vivibilità. Ma il malessere resta all’interno di un carcere, quello di Montacuto appunto, dove ogni giorno si percepisce l’insofferenza di detenuti e poliziotti. Non è un caso che, nelle ultime 2 settimane, si sono registrati gesti di autolesionismo dalla parte dei detenuti che chiedono dignità e aggressioni ad agenti di polizia che, dal canto loro, ormai non si sentono più nelle condizioni di garantire adeguata sicurezza.

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