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Blitz nelle case del sesso, 5 denunce: la criminalità cinese dietro la prostituzione anconetana
Le due operazioni antiprostituzione, sta portando gli inquirenti a scoprire una ragnatela anconetana dove a dettare legge sono le organizzazioni cinesi che fanno capo a gruppi fuori regione
E quello stesso filo che unisce le due operazioni antiprostituzione, sta portando gli inquirenti a scoprire una ragnatela su cui si muove il mercato del sesso ad Ancona, dove a dettare legge sono le organizzazioni dell’estremo oriente. Non casi isolati dunque, ma un più vasto racket in cui le donne arrivano dalla Cina con chissà con quale escamotage, per essere poi accompagnate in quegli appartamenti controllati da gruppi criminali cinesi le cui tracce porterebbero addirittura nel Nord Italia. Ad Ancona si investe dunque, intestandosi l’affitto di appartamenti dove far vivere e lavorare le prostitute o comprando immobili dove creare centri massaggi, per un business made in China più che fiorente. Tanto da creare due tipi di appartamenti a luci rosse diversissimi tra loro, per cercare di rispondere a tutte le esigenze di mercato. Una casa, quella di via Maggini, in condizioni precarie e senza alcun tipo di arredamento. L’altra, quella in via Ascoli Piceno, più grande, con camere arredate con tendine e luci soffuse per accogliere a dovere una clientela più esigente e disponibile a pagare fino a 100 euro per rapporti sessuali non protetti.