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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Convivente a processo, parla la ex: «Si ubriacava e mi stuprava»

La presunta vittima delle violenze ha lanciato accuse durissime in aula nei confronti dell’ex convivente. La difesa contesta l’intera ricostruzione

Sei anni di violenze sessuali, minacce e umiliazioni da parte dell’ex anche davanti ai figli. Tutto raccontato davanti al giudice nel processo penale che si è aperto mercoledì mattina. «Si ubriacava e mi stuprava» ha raccontato la 23enne nell’udienza celebrata a porte chiuse, confermando per intero la tesi accusatoria secondo cui lui, un ragazzo di 25 anni, l’ha violentata fisicamente e psicologicamente tra il 2010 e il 2016. L’imputato è chiamato a rispondere delle accuse di maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale aggravata. Secondo quanto denunciato dalla ragazza, l’ex convivente era arrivato ana che stuprarla durante il sonno ma la quotidianità del rapporto era fatta di botte, calci, pugni, minacce e divieti. «Togli subito la foto dal profilo Whatsapp perché se no vengo lì e ti ammazzo di botte» è solo una delle frasi di cui l’uomo è stato chiamato a rispondere. In quella specifica intimidazione il 25enne, secondo la vittima, ha chiamato in causa anche alcuni parenti di fuori città: «Li faccio venire giù, così finiamo questa storia una volta per tutte, faccio picchiare tutta la tua famiglia perché sei una p….na». Tra le accuse in capo al 25enne c’è anche quella di aver impedito alla ex compagna di frequentare la famiglia di origine. Le vessazioni psicologiche però erano solo una parte dell’inferno raccontato dalla 23enne, che ha accusato l’ex anche di averla immobilizzata sul letto e violentata in diverse occasioni. La ragazza ha anche riferito di essere stata più volte scaraventata a terra o sul muro e in un caso aggredita mentre cucinava, circostanza nella quale ha anche riportato delle ustioni. 

Accuse respinte dalla difesa, sostenuta dall’avvocato Stefano Radovani, che ha contestato l’intera ricostruzione. La famiglia era seguita dagli assistenti sociali che, sostiene il legale, hanno fatto riferimento a un nucleo problematico senza però citare mai episodi di violenza familiare. Radovani si è detto pronto anche a portare in aula la testimonianza di alcuni familiari della ragazza che per tanti anni avrebbero partecipato a feste, cene e altri eventi senza notare nessuno degli atteggiamenti contestati. La difesa ha anche voluto far notare che le violenze denunciate risalgono al periodo immediatamente successivo alla separazione, quando cioè il 25enne ha lasciato la 23enne per un’altra donna. 


 

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