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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Processo tangenti per appalti Asur, imputato parla: «Fatture gonfiate per lavori inesistenti»

Tutto falso per la difesa dell’ex proprietario della ditta edile Edilcost che, attraverso l’avvocato Andrea Marini, rigetta ogni accusa

«Lo so che non è giusto ma gonfiavo le fatture per lavori inesistenti o parzialmente inesistenti». E’ quanto riferito oggi da Enrico Antonio Iannetti, ex titolare della ditta Global Union Service di Iannetti Antonio Enrico” (oggi fallita) e imputato nel processo sulle tangenti per gli appalti milionari all’interno dell’Asur di Ancona. Nella quarta udienza Iannetti, in qualità di teste e rappresentanto dall'avvocato Riccardo Leonardi (foto in basso), ha risposto alle domande del pm Paolo Gubinelli (foto in basso) e in controesame delle parti, ammettendo di aver preparato delle fatture per lavori ottenuti all’interno degli ospedali della provincia di Ancona. Fatture che nella migliore delle ipotesi erano gonfiate e che, in altri casi, erano perfino inventate di sana pianta. Secondo le accuse della Procura dorica era tutto a rischio zero perché tanto c’erano i dirigenti Asur, “comprati” con tangenti da capogiro e pronti a mettere la firma sui bonifici da disporre in favore delle aziende compiacenti, Alessandro Santini e Antonio Tonti che oggi, difeso dagli avvocati Jacopo Saccomani e Alessio Stacchiotti, ha rifiutato di sottoporsi all’esame degli imputati. 

Ma l’impresa numero 1 era quella dell’imprenditore anconetano Luigi Catalano, colui che la pubblica accusa considera il deus ex machina di un vero e proprio cartello di aziende, capace di assicurarsi il costante affidamento di ogni lavoro di manutenzione, ristrutturazione, ammodernamento di ogni ospedale o struttura sanitaria della provincia dorica. Il tutto senza neppure passare per delle gare di appalto pubblico, ma sempre con chiamata diretta grazie al frazionamento dei lavori per importi inferiori ai 40mila euro. Non proprio una pratica consueta, almeno stando a quanto dichiarato dall’oggi Direttore generale del Comune di Ancona Maurizio Bevilacqua, il quale, avendo preceduto Santini sulla poltrona di dirigente dell’Asur, ha detto che «sia per la manutenzione ordinaria che per quella straordinaria, io facevo quasi sempre bandi di concorso a trasparenza pubblica». Sempre secondo la Procura, era Catalano a condorre il gioco, ottenendo i finanziamenti per le tangenti tramite fondi neri con società sportive.

Ma che rapporto c’era tra Iannetti e gli altri e Catalano? In teoria nessuno, ma oggi, proprio dal banco degli imputati, Iannetti ha detto che lui quelle fatture le preparava ad arte perché glielo avrebbe chiesto Catalano. Tutto falso per la difesa dell’ex proprietario della ditta edile Edilcost (fallita oggi) che, attraverso l’avvocato Andrea Marini, rigetta ogni accusa, non solo perché le dichiarazioni di Iannetti sono tutte da verificare, ma anche perché, se le cose stessero come sostenuto dall’impianto accusatorio, la Global Union avrebbe lavorato solo grazie a Catalano e invece la cose non stanno così per la difesa. Lo stesso Iannetti ha infatti precisato come una parte del fatturato arrivava dalla collaborazione con la Edilcost di Catalano, ma c’era anche tutta un’altra parte di commissioni che nulla avevano a che fare con la sanità dorica. 

Dopo alcune testimonianze, il presidente del collegio, il giudice Francesca Grassi, ha fissato le prossime udienze per il 3 dicembre e il 21 gennaio 2021, quando saranno ascoltati altri teste, chiamati in causa dalle parti nel processo che vede imputato anche Marco Antonio Catalano in qualità di amministratore e rappresentante della Edilcost Srl e difeso dall'avvocato Giorgio Mariscoli. Sotto accusa insieme a lui anche Giacomo Santarelli in qualità di rappresentante legale della Gs Termica Snc e difeso dall'avvocato Fernando Piazzolla, Alvaro Brunelli in qualità di titolare della ditta Brunedil Costruzioni” e difeso dall'avvocato Dino Latini, Dario Cecconi titolare della “Servizi Tecnologici” e difeso dall'avvocato Emanuela Scaleggi, Stefano Giuliodori titolare della ditta Giesse Tecnica” e difeso dagli avvocati Michele Di Ruggero e Simona Mengarelli e la ditta Edilcost Srl difesa dall'avvocato Paolo Tarturferi.  Tutti imputati di associazione per delinquere finalizzata ad una serie di reati quali truffa aggravata in danno di ente pubblico, turbata libertà degli incanti, falso in atto pubblico aggravati da fidefacienza. Prescritti i reati di turbativa d’asta. 

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