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Cronaca

Giustizia: processo ancora aperto ad Ancona, ladri in carcere in patria

La giustizia polacca batte quella italiana: un anno per arrivare a sentenza in Polonia mentre in Italia, a sei anni di distanza dal reato, il processo è ancora aperto

Uno a sei, è quasi cappotto. La giustizia polacca batte quella italiana: un anno per arrivare a sentenza in Polonia mentre in Italia, a sei anni di distanza dal reato, il processo è incredibilmente ancora aperto.

Oggetto del dibattimento, un furto compiuto sei anni fa, nel 2005, da tre cittadini polacchi in una parrocchia di Chiaravalle, all'epoca affidata ad un sacerdote loro connazionale, don K. S.
I malviventi approfittarono della buona fede del curato polacco per sottrargli in piena un “tesoretto” di 15mila euro, custodito in canonica per pagare alcuni urgenti lavori edili.
Uno dei tre, però, si pentì del gesto, e tornò sui suoi passi per chiedere il perdono del sacerdote, cercando di convincere anche il resto della banda, certo del fatto che un pentimento avrebbe cancellato tutto come se non fosse mai accaduto.
I compagni di rapina però non si lasciarono intenerire e proseguirono nella fuga.

Il prete, una volta fatta regolare denuncia, è riuscito a individuare i due ladri – nel frattempo rientrati in patria – tramite un connazionale parlamentare e investigatore privato.
Mentre dunque da noi l’udienza è stata sospesa ieri, per verificare lo svolgimento dei fatti nel paese europeo, i due sono già stati arrestati e condannati a quattro anni di carcere… in Polonia, naturalmente.
 

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