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Cronaca

Spese facili in Regione, adesso ci sono quattro assolti

Ribaltata la sentenza di primo grado per gli ex consiglieri Stefania Benatti, Adriana Mollaroli, Giovanni Zinni e Lidio Rocchi (solo per lui prescrizione)

ANCONA - Arriva l’assoluzione, in Corte di Appello, per quattro ex consiglieri del filone inerenti le spese facili in Regione, quello secondo il quale in oltre sessanta avrebbero chiesto rimborsi per spese effettuate ma non ritenute inerenti al mandato istituzionale: cene, viaggi, acquisti vari. L’accusa era di peculato. Con sentenza di ieri sono stati assolti Adriana Mollaroli, Stefania Benatti (area Pd), Giovanni Zinni (Popolo delle Libertà) e Lidio Rocchi (presudente gruppo Misto). Per Benatti e Mollaroli le accuse sono cadute “perché il fatto non sussiste”. Per Zinni “perché il fatto non costituisce reato”. Nel caso di Rocchi le accuse sono cadute per sopraggiunta prescrizione.

I quattro avevano scelto, in primo grado, il giudizio abbreviato, insieme anche a Francesco Acquaroli, oggi presidente della Regiobe, che era stato assolto. Per altri 55, che non avevano fatto richieste di riti alternativi, il processo di primo grado è in corso davanti al collegio penale del tribunale di Ancona. La gup Zagoreo, nel 2016, aveva decretato il non luogo a procedere per tutti gli ex consiglieri ma la Procura aveva impugnato l’atto e la Corte di Cassazione aveva rinviato tutto di nuovo all’udienza preliminare. A novembre 2019 le condanne, un anno per Benatti e Mollaroli, un anno e otto mesi per Zinni e due anni per Rocchi (pena sospesa per tutti). Tutti e quattro erano ricorsi in appello e ieri il secondo grado di giudizio ha dato loro ragione. Benatti e Mollaroli erano difese dall’avvocato Marina Magistrelli.

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