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Cronaca

Baby stalker, messa alla prova per 3 minori: volontariato e incontri con "Libera"

Il Gup ha accolto per tre membri della gang di baby stalker la misura della messa alla prova. Ad uno di loro non è stata concessa

Dovranno svolgere un anno e mezzo di volontariato con i disabili, intraprendere un percorso psicologico e scolastico, avranno il compito di riconciliarsi con le persone offese e parteciperanno a degli incontri con Libera, associazione che da anni si occupa di contrasto alla mafia e allo sfruttamento. E' questo il verdetto emesso dal giudice del tribunale dei minori Laura Seveso nei confronti di tre dei cinque componenti della baby gang anconetana che ad ottobre era stata arrestata dalla squadra mobile con l'accusa di aver preso di mira con botte e minacce alcuni coetanei più deboli e in difficoltà.

Baby stalker, giudizio immediato per due di loro.

Spregiudicati e senza controllo, c'è anche un 20enne

Solo ad uno dei due imputati per cui la Procura aveva chiesto il giudizio immediato è stata concessa la messa alla prova di un anno e sei mesi con udienza intermedia di verifica a maggio, mentre il Gup ha rigettato la medesima richiesta per l'altro baby bullo. Messa alla prova anche per altri due elementi della banda, mentre il quinto ad oggi si trova in stato di libertà e la sua posizione è ancora al vaglio degli inquirenti. Sui ragazzini pendevano accuse pesanti di stalking ed estorsione aggravata dopo che, per mesi, avevano picchiato, insultato e vessato dei loro coetanei colpevoli solo di essere più piccoli, più deboli o con difficoltà motorie. Dopo le numerose segnalazioni dei genitori, le forze dell'ordine sono intervenute arrestandoli. 

Ora la vita per questi ragazzi ricomincerà lontano da Ancona, a loro verrà data una seconda chance e anche per le vittime sarà una boccata d'ossigeno visto che non avranno più il timore di incontrarli per strada o sotto la scuola. L'avvocato Michele Carluccio che difende due degli imputati, ha riportato le parole dei suoi assistiti che si sono detti profondamente pentiti dalle loro azioni e che assicurano di volersi impegnare e dimostrare di aver compreso la lezione, anche attraverso azioni concrete di riconciliazione con le parti offese, queste ultime tutelate dall'avvocato Laura Versace (foto in basso). 

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