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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Selfie Soul Pride ed Orchestra di Piazza Vittorio, concluso il Primo Piano Festival

Tante le persone che hanno colorato le vie del Piano per l'ultima giornata del Primo Piano Festival. Alle 18.30 la parata cosmopolita del Selfie Soul Pride. Poi a chiusura il concerto dell'orchestra multietnica di Piazza Vittorio

«Non è stata la festa di un quartiere. E' stata la festa degli anconetani, nuovi e vecchi. Non ci fermeremo qui, questo è solo l'inizio». Sono queste le parole del sindaco di Ancona Valeria Mancinelli, intervenuta sul palco di piazza Ugo Bassi, per aprire l'ultima giornata del Primo Piano Festival. Un quartiere come non lo si era mai visto, con centinaia di persone a fare da cornice all'atto conclusivo della manifestazione. L'evento è iniziato intorno a mezzogiorno con la Messa straordinaria per la comunità cattolica con la presenza del Cardinale Menichelli. Poi alle 18.30 il Selfie Soul Pride, la parata di un giovane popolo cosmopolita, che ha sfilato per circa un'ora in tutte le vie del quartiere. Alle 20.45, a fare da preludio al concerto conclusivo in piazza Ugo Bassi, c'è stata la performance Danza Teatro, in piazza d'Armi. Poi a seguire le musiche multietniche dell'Orchestra Piazza Vittorio, tra rock, pop, reggae, e classica, arrivando alla sonorità unica dell’OPV.

SELFIE SOUL PRIDE. Un evento immaginato come festa di strada, un carnevale di colori in cui la comunità ha espresso e rappresentato se stessa, i suoi desideri, paure e fragilità attraverso la serie di maschere di cartone, slogan, cartelloni e bandiere allestiti durante le due settimane precedenti all’evento dagli abitanti di Ancona e del quartiere del Piano, con la supervisione artistica di Allegra Corbo in collaborazione con altri street artist della scena internazionale. Il punto di ritrovo della parata è stato l'ex mercato coperto di Piazza D’Armi, dove in molti si sono incontrati per indossare i segni e le istanze del giovane popolo cosmopolita di Ancona, del Mondo e del Piano San Lazzaro. Il corteo si è concluso simbolicamente sotto il palco dell’Orchestra di Piazza Vittorio in occasione della concerto di chiusura di Primo Piano Festival.  Il pride, accompagnato dai ritmi e dalle coreografie sonore del Gruppo Tamburi di Offagna, è stato il momento finale di un processo avviatosi due settimane fa: all’interno della ex pescheria del mercato coperto riconvertita in laboratorio artistico temporaneo, Allegra Corbo ha incontrato le storie, i desideri e le aspettative degli abitanti del giovane popolo cosmopolita di Ancona e del Piano San Lazzaro in una dinamica aperta e partecipata che ha visto la collaborazione di cittadini, artisti e organizzazioni eterogenee attive sul territorio a vari livelli come Cooperativa Vivere Verde, Associazione Anulf, Zucchero a Velò e l’amministrazione comunale stessa.

ORCHESTRA DI PIAZZA VITTORIO.  A seguire sul palco di piazza Ugo Bassi sono saliti artisti provenienti da dieci paesi diversi. Insieme, hanno trasformato le loro variegate radici e culture in una lingua singola la musica, mischiandola e intingendola con rock, pop, reggae, e classica, arrivando alla sonorità unica dell’OPV. Tra musicisti che partono e altri che arrivano, è cambiato il suono dell’orchestra senza mai tradire la vocazione iniziale a sfide nuove e orizzonti aperti al mondo intero. Una fusione di culture e tradizioni, memorie, sonorità antiche e nuove, strumenti sconosciuti, melodie universali, voci dal mondo. L’Orchestra di Piazza Vittorio è nata nel 2002 all’interno dell’Associazione Apollo 11, un progetto sostenuto da artisti, intellettuali e operatori culturali che hanno voluto valorizzare il rione Esquilino di Roma, dove gli Italiani sono una minoranza etnica. E' la prima ed unica orchestra nata con l’auto-tassazione di alcuni cittadini che ha creato posti di lavoro e relativi permessi di soggiorno per eccellenti musicisti provenienti da tutto il mondo ed ora di fatto nostri concittadini. Basta guardarli tutti insieme, sul palco, per comprendere quanto possano felicemente rappresentare un messaggio di fratellanza e di pace. Ma al di là del valore politico e sociale L’Orchestra promuove la ricerca e l’integrazione di repertori musicali diversi e spesso sconosciuti al grande pubblico, costituendo anche un mezzo di recupero e di riscatto per musicisti stranieri che vivono a Roma a volte in condizioni di emarginazione culturale e sociale.

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