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Cronaca

Scavò via di fuga da Montacuto, condannato aspirante “Papillon”

La vicenda, tenuta sotto il massimo riserbo negli ambienti carcerari, risale al 2011, ha avuto il suo epilogo ieri in tribunale ed è stata resa nota dal quotidiano Il Messaggero

Aveva preparato una fuga quasi da letteratura, scavando pazientemente un buco nel muro della cella sufficientemente grande per potersi insinuare e raggiungere i sotterranei del carcere e quindi l’esterno delle mura (dove comunque avrebbe avuto ad attenderlo altre due recinzioni). Il suo piano da film, però, non ha avuto lieto fine, grazie al periodico controllo di mura e inferriate operato dalle guardie di Montacuto. La vicenda, tenuta sotto il massimo riserbo negli ambienti carcerari, risale al 2011, ed è stata resa nota dal quotidiano Il Messaggero.

Ieri, l’aspirante “Papillon”, G. G., 32enne brindisino, è comparso davanti al giudice Paolo Giombetti, che gli ha comminato un anno e due mesi di detenzione. L’uomo, precedentemente ristretto in un’altra struttura di detenzione, aveva anche scritto al Presidente della Repubblica per chiedere la grazia, confessando di soffrire di costanti attacchi di panico.

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