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Cronaca

Caro gasolio, la protesta dei pescatori arriva in prefettura: «Siamo padri di famiglia, così non si va avanti»

Sit-in di protesta in via Mattei, momenti di tensione e poi l'incontro con il Prefetto Darco Pellos: «Chiediamo di sederci ad un tavolo tecnico»

ANCONA - Un tavolo tecnico a cui sedersi per dialogare con i ministri dell'Agricoltura Stefano Patuanelli, dell'Economia Daniele Franco e con una figura di garanzia come quella del ministro dell'Interno Luciana Lamorgese: è quanto chiedono i pescatori dell'Adriatico che alle 13,30 si sono ritrovati in Prefettura ad Ancona per dialogare con sua eccellenza Darco Pellos e per cercare una via che possa tamponare l'attuale crisi che coinvolge il settore ittico dovuta principalmente al caro gasolio.

Diritto al lavoro

Quello che chiedono i pescatori sono certezze sul loro lavoro. «Ora paghiamo il carburante un euro e venti centesimi al litro, una barca ne consuma sui 3mila litri al giorno. Ed è chiaro che così non si può andare avanti. Noi, a differenza di altre imprese non possiamo scaricare il costo sul prodotto. A noi serve un aiuto diretto, immediato non chiediamo sconti o altre agevolazioni, ci occorre soltanto che il gasolio non superi un certo prezzo così da poter lavorare». Queste le parole di Apollinare Lazzari, presidente associazione produttori e pesca di Ancona, tra la rappresentanza salita al terzo piano del palazzo del Governo.

Il corteo e le tensioni 

Ben più nutrito il gruppo che questa mattina è sceso al porto di Ancona per protestare. Oltre trecento i pescatori in corteo in via Mattei. Anconetani ma non solo, i manifestanti provenivano da San Benedetto, Civitanova ma anche Pescara (da dove è iniziato il moto di protesta) fino a Gaeta e Vasto. Il “blocco” del porto è durato circa un paio d’ore con gli inevitabili disagi alla circolazione.

Pescatori protestano per il caro gasolio

Il corteo si è snodato lungo tutta la via e la protesta è andata avanti un paio di ore. All'altezza di Marina Dorica si è verificato qualche momento di tensione: sono volati degli spintoni ma per fortuna, grazie anche alla presenza della polizia, tutto si è risolto per il meglio.  Slogan urlati e fumogeni accesi durante l'iniziativa per sensibilizzare istituzioni e cittadinanza sulla difficile situazione che stanno vivendo.

Le marinerie dell'Adriatico hanno fatto fronte comune per protestare contro una situazione che, a loro dire, «sta diventando intollerabile». Continua Apollinare Lazzari: «Altre nazioni europee hanno praticato sconti alla pompa. Anche lunedì siamo andati ad interfacciarci a Roma con il sottosegretario Francesco Battistoni e restiamo in attesa. Così non si può più andare avanti, siamo padri di famiglia che devono essere ascoltati». Assenti al tavolo in prefettura i rappresentati dell'Emilia Romagna. 

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