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Cronaca Senigallia

Povia annulla il concerto: «La libertà non si mette in recinto»

Il cantautore sarebbe dovuto sul palco di Senigallia il 17 agosto. Con un post ha annunciato di non volersi esibire per dissidi con l'organizzazione. Ecco i motivi

Concerto di Povia a Senigallia: annullata la data del 17 agosto. Ad annunciarlo è stato lo stesso cantautore sui social. «Non farò il concerto - scrive - l'ho annullato quando mi hanno chiesto di firmare un foglio in cui richiedevo io stesso il "suolo pubblico" dandomi la responsabilità di tutte le misure di sicurezza come transenne etc.E se poi partiva un focolaio? Chiedere questo ad un artista che stai ospitando significa insultarlo, screditarlo, denigrarlo, ucciderlo. Vediamo se diranno che non è vero, ho i messaggi». 

A sollevare il caso Povia era stato il consigliere di minoranza Gennaro Campanile con un post sulla pagina AmoSenigallia in cui si criticavano alcune affermazioni di Povia pubblicate dai media che paragonava l'uso del Green pass al numero di riconoscimento tatuato sulle braccia degli ebrei nei campi di concentramento: «Quando la musica fa flop - scrive Campanile - i campi di concentramento nazisti sono una cosa troppo seria e troppo dolorosa per passarci sopra. E quella di Povia è una scemenza a cui occorre reagire con forza e determinazione, alzando anche la voce. Quando si vuol dare importanza ad una argomentazione priva di contenuto la si associa ad un concetto forte anche se del tutto estraneo. E’ il caso di Povia. A Senigallia ci sono persone che hanno sofferto e sono morte per covid, molte altre hanno ritardato cure necessarie a causa del blocco delle prestazioni sanitarie causa l’emergenza covid. E’ un errore che il concerto sia gratuito. A pagamento sarebbe stato meglio perché quella parte di collettività che non si riconosce nell’affermazione di Povia non dovrebbe contribuire economicamente al suo compenso». 

Il cantante dunque ha scelto di non salire sul palco di piazza Garibaldi e conclude così la nota social: «La libertà non si mette in recinto. Ricordatevi anche a Senigallia che la politica è pararsi il sedere da ogni cosa e con questa visione, oltre ad avere dei consiglieri comunali con gravi problemi di natura ideologica e lacune culturali, non puoi gestire manco una contrada, figuriamoci un paese o una nazione».  
 

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