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Cronaca

Portonovo, il Pungitopo: "E' emergenza, necessarie nuove soluzioni"

L’ulteriore mareggiata che ha colpito anche e ancora l’area di Portonovo, dimostra la necessità di procedere all’arretramento delle strutture balneari e di ristorazione della baia." Ecco le parole de "il Pungitopo" sulla situazione di Portonovo

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di AnconaToday

L’ulteriore mareggiata che ha colpito anche e ancora l’area di Portonovo, dimostra la necessità di procedere all’arretramento delle strutture balneari e di ristorazione della baia come previsto dal Piano del Parco del Monte Conero. Già nel 2011, per adeguarsi al Piano, la Giunta Comunale aveva provveduto con deliberazione n. 445 del 20 dicembre 2011, alla adozione della variante parziale al Piano Particolareggiato Esecutivo  di Portonovo, con “l’obiettivo della difesa del litorale e l’arretramento con demolizione e rilocalizzazione delle strutture ristorative e balneari esistenti, con l’ampliamento delle aree di spiaggia con estensione delle superfici di spiaggia libera”.

Ma, come appreso recentemente,  si pensa di ritirare la delibera citata per motivi che non sono stati chiariti per rifarne una nuova che interesserà una zona molto più estesa e che richiederà per la approvazione(VAS etc), se tutto va bene, almeno 1 o 2 anni. 
Inoltre si è appreso come le concessioni (stabilimenti, ristoranti) esistenti a Portonovo siano scadute e che c’è difficoltà a rinnovarle, non solo per la normativa europea, ma anche perché non è possibile farlo per le strutture per le quali sono stati riscontrati abusi edilizi non condonabili.
Siamo quindi in piena emergenza e pertanto ci sembra opportuno che si accelleri l’esame dei problemi citati.

Italia Nostra Ancona ed il Circolo Naturalistico “Il Pungitopo” Ancona di Legambiente ritengono necessario che si provveda alla adozione definitiva della deliberazione n. 445 del 20.12.2011 ed alla rapida assunzione di decisioni sull’immediato futuro delle strutture ricettive che già nel 2011 avevano accettato di arretrare, cosa che oggi appare ancora più urgente.

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