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Cronaca

Porto di Ancona verso la transizione elettrica delle banchine. L’Autorità Portuale: «Si acceleri la fase operativa»

Il “cold ironing” si sta sperimentando nella banchina 17 del porto di Ancona. Il processo di transizione energetica è partito, ma serve la spinta finale da parte dello Stato su base nazionale per compiere il passo definitivo verso la sostenibilità dei porti

ANCONA - Si è tenuta questa mattina (24 novembre) la tappa conclusiva del tour “Sali a Bodo del futuro” organizzato da Enel e Garbage Group che ha toccato i porti di Genova, Venezia Certosa, Gaeta e Ancona. Con il convegno tenutosi nella sede dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale si è voluto porre un ulteriore accento sulla necessità di accelerare il processo di transizione energetica delle banchine. «La fase del dibattito è finita - ha affermato la sindaca Valeria Mancinelli - e siamo passati a quella del piano di azione nazionale con i fondi Pnrr». Ma è proprio quando si passa da una fase teorica ad una concreta che «sorgono i problemi - aggiunge la sindaca - e per questo vanno affrontati. Credo che sia quanto mai utile e importante avere una condivisione dello stato dell’arte. Il percorso per realizzare il progetto ha bisogno di una messa a punto di come questo servizio debba essere normato e quello che le città possano fare, ciascuna e tutti insieme. Al fine di essere attori protagonisti della risoluzione del problema». Una delle criticità, ha evidenziato il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale Vincenzo Garofalo è «l’efficientamento delle reti di trasporto dell’energia elettrica - ha specificato -, che sono troppo vetuste. Dunque si acceleri verso una fase operativa per dare seguito ad una trasformazione che si è resa ormai necessaria in tutti i porti italiani».

La sperimentazione 

Intanto il primo test nel porto di Ancona si sta svolgendo alla banchina 17, dove è partita una prima attività sperimentale per la transizione energetica. E a supporto di questo importante cambiamento la Garbage Group, società anconetana che si occupa di raccolta, trasporto, trattamento, recupero e smaltimento rifiuti marini, ha realizzato un’imbarcazione, il Pelikan, alimentata elettricamente. «Una tecnologia pronta a sostituire tutto il parco mezzi in tutta Italia - ha spiegato il Ceo di Garbage Group, Paolo Baldoni -. Un’imbarcazione dotata di un drone e un robot subacqueo che controlla la presenza di inquinamento e dove andremo poi ad intervenire». 

La qualità dell’aria 

Il percorso di decarbonizzazione dei porti contribuirebbe ad un miglioramento della qualità dell’aria delle città, e quindi della qualità della vita dei cittadini stessi. «Il tema è non soltanto quello delle emissioni di CO2 dovute al fumo di carburante delle navi, ma anche delle emissioni acustiche e quindi di rumore - specifica Sonia Sandei, Head of Electrification Enel Group -. L’80% delle emissioni che si generano in un porto sono dovute alle navi in sosta o in manovra. Dunque se noi elettrifichiamo quell’ultimo miglio avremo immediatamente una migliore qualità dell’aria. I fondi Pnrr non sono stati messi a disposizione solo dei grandi porti, ma anche di quelli più piccoli».

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