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Cronaca Senigallia

Prende gol a gioco fermo e dà in escandescenze, portiere picchia giovane arbitro

Il fatto di violenza non è avvenuto durante un derby regionale in cui ci si giocava la promozione, bensì durante un match del campionato nazionale dei dottori commercialisti ed esperti contabili

L’arbitro fischia fuorigioco, l’attaccante prosegue l’azione e segna con un “cucchiaio”, beffando il portiere che, su tutte le furie, abbandona la propria porta, aggredisce l’attaccante e poi picchia l’arbitro che lo aveva espulso. E’ quanto avvenuto mercoledì scorso al campo sportivo delle Saline di Senigallia. Non in un derby regionale in cui ci si giocava la promozione, bensì durante un match del campionato nazionale dei dottori commercialisti ed esperti contabili. A contendersi la vittoria sul campo c’erano i professionisti di Ancona contro quelli di Avezzano. Una partita tranquilla. Fino all’episodio finale. Quando il portiere dell’Avezzano, un professionista di 53 anni, ha reagito malissimo a quella specie di pallonetto, arrivando ad alzare le mani sul direttore di gara: un fischietto di 21 anni della sezione A.I.A. di Ancona. 

Un fatto inaspettato. Soprattutto alla luce del tipo di gara e di come la partita fosse scorsa via senza tensioni. Mancavano pochi minuti quando l’attaccante dei professionisti anconetani è stato fermato dal fischio dell’arbitro per un fuorigioco. Il giocatore però, a tu per tu con il portiere abruzzese, ha segnato comunque un gol con un “cucchiaio”. Forse è stata la rete alla Francesco Totti a bruciare all’estremo difensore che, in quel momento, ha perso la testa. Prima si è avventato contro l’attaccante dorico, scatenando una rissa in campo tra le due squadre. Una volta ristabilita un po’ di calma, il giovane arbitro non ha potuto fare altro che espellere il portiere per la violenza. Poi la violenza choc. Il 53enne, non contento, ha tirato un violento schiaffo al giovane fischietto e poi lo ha afferrato al collo strattonandolo.

LA TESTIMONIANZA. Un episodio di violenza che ha amareggiato molto anche alcuni presenti, al punto da portare uno di questi ad esprimere la propria rabbia e delusione con una lettere inviata al sito Marcheingol.it, in cui ha raccontato tutto l'episodio: “Un distinto signore di mezza età che per una partita di calcio del tutto insulsa - passatemi l'aggettivo - mette le mani addosso ad un ragazzo che avrà avuto più o meno vent'anni. Che tristezza. Mi alzo e abbandono lo stadio proprio quando l'arbitro ha sospeso definitivamente la partita a causa della violenza subita. Non ci sono parole per giustificare un gesto simile, non ci sono parole per accettare che un ragazzo rischi di finire al pronto soccorso per far divertire chi si iscrive a questi tornei. L’episodio mi ha lasciato l’amaro in bocca e spero che queste righe siano uno spunto di riflessione soprattutto per chi gioca nelle categorie minori. Ha senso violentare il calcio in questo modo?”.

Il portiere ora, essendo un iscritto ad un torneo ufficiale gestito dalla stessa Federazione Italiana Gioco Calcio, rischia al massimo una squalifica da 1 a 3 anni da ogni partita ufficiale. Ma non è escluso che l’arbitro di Ancona vittima della violenza possa anche muoversi per vie legali dato che dal Pronto Soccorso è uscito con una prognosi di diversi giorni. Anche se, più che il collo e la mandibola, il danno più grave è lo choc da cui il ragazzo si deve ancora riprendere. Tanto da dover rifiutare la successiva partita di campionato a cui era stato designato. 

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