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Cronaca

Al timone di nave Garibaldi: nei panni dell’ufficiale in plancia

Abbiamo ricostruito il momento del passaggio di consegna tra gli ufficiali di guardia in plancia. Ecco come lavora chi assume il controllo della navigazione della portaerei italiana

L’incrociatore portaeromobili Giuseppe Garibaldi sta per tornare alla base di Taranto dopo l’ultima esercitazione nel Mediterraneo centrale. Alle 8 mancano 15 minuti, il tenente di Vascello Nicola Menale esce dall’ascensore, si volta a sinistra, attraversa la porta ovale ed entra nella sala comando della nave (GUARDA IL VIDEO). Fino alle 13 sarà lui a ricoprire il ruolo di Ufficiale di Guardia in Plancia e praticamente farà le veci del comandante guidando la Garibaldi verso la sua base in Puglia.

In sala comando c’è anche Vito Lacerenza, comandante dell’unità che sta per tornare in ufficio per altre incombenze. Prima di montare la guardia bisogna chiedere il permesso a lui. «Permesso accordato». Menale si avvicina al centro della plancia dove l’ufficiale che ha preso servizio alle 2 di notte sta per smontare dal turno. E’ lui ad annunciare chi rileverà il controllo della navigazione: «Attenzione, la guardia sta per passare al signor Menale». Il brogliaccista annota l’annuncio sul giornale di bordo e da quel momento inizia il dettagliato briefing. Tutte le informazioni passano all’ufficiale che sta per iniziare il turno. A Menale si rivolge il timoniere, che spiega quale movimento sta facendo l’unità: «Signore abbiamo appena accostato per rotta 312 e il semaforo del ponte di volo è rosso». Quel semaforo, visibile anche sul ponte di volo e nell'hangar, è composto da due led luminosi che si trovano dritti davanti alla ruota del timone sopra le finestre da cui si vede la parte anteriore del lungo ponte. Il rosso segnala che il ponte in quel momento non è operativo: gli elicotteri riposano a bordo della pista o nell’hangar, ma fino a qualche ora prima hanno preso il volo e sono appontati sia di giorno che di notte per esigenze richieste dall’esercitazione internazionale. Poi la parola passa all’operatore al carteggio, che aggiorna l’ufficiale montante sulla profondità in quel tratto di mare e sui punti di riferimento visibili a occhio nudo: «Signore, venti gradi a dritta abbiamo Punta Meliso, il promontorio di Leuca, stiamo per entrare nello Ionio». Il radar lo sa bene, ma il contatto visivo con la terraferma aiuta a tenere sotto controllo il punto nave. Il brogliaccista aggiorna Menale sullo stato della propulsione: «Con le turbine operative in questo momento stiamo viaggiando a 20 nodi». A destra di Menale ci sono le vedette che con binocolo e monitor del radar tengono d’occhio i 360° intorno alla Garibaldi. I puntini sullo schermo e l’occhio delle vedette confermano che a sinistra della portaerei c’è una piccola petroliera diretta a Bari, a destra un cargo che naviga verso un porto maltese. Entrambe a debita distanza, non c’è nessun pericolo. Il sommergibile Pietro Venuti ha già passato quel punto nottetempo. Il quadro è completo, ora Menale può assumere il comando della navigazione e liberare il collega: «Assumo la guardia in plancia!», il brogliaccista annota l’orario esatto sul giornale di bordo: 08.00. La nave è in mano sua e lo sguardo è puntato sulle finestre frontali. Davanti agli occhi dell'ufficiale c'è l'apparato lanciamissili, la parte anteriore del lungo ponte di volo e lo Ionio. Per correggere la rotta Menale parlerà con il timoniere, per la velocità c'è l'operatore ai telegrafi appena dietro di lui, pronto a comunicare con la sala macchine. 

A bordo di nave "Giuseppe Garibaldi"

Smonterà alle 13 per pranzare nel quadrato ufficiali ma per il relax nel bar di bordo o l’esercizio in palestra c’è da aspettare. Menale è anche il Capo Componente Marinaresca: è il responsabile della manutenzione dei mezzi navali minori e una volta lasciato il controllo della nave assumerà quello del personale di riparazione. Una volta ultimato anche quel compito ci sarà l’agognato relax: un caffè sui divani beige del bar, ammirando i quadri che raffigurano le antiche unità navali. Il nuovo turno in plancia per lui scatterà alle 2 di notte. Proprio l’orario in cui viene servito il vassoio di pizza, tradizione notturna su tutte le unità della Marina Militare. Anzi no, stavolta non ci sarà tempo perché a Taranto mancano ormai poche ore. Menale sbarcherà insieme agli altri 500 membri dell’equipaggio. Una settimana a casa, poi di nuovo in mare: scalo a Messina poi rotta verso Ancona per la festa della Marina Militare. 

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